Sanità: l’allarme shock dei chirurghi. Ma per il Ministero è tutto ok

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Gli italiani sanno già che quando hanno a che fare con la sanità italiana, la cosa migliore da fare è incrociare le dita. Oggi, però, hanno un motivo in più per farlo: potrebbero correre il rischio, infatti, di trovare bisturi spuntati, lame che non tagliano, valvole cardiache malfunzionanti, tecnologie meno sicure, guanti che si rompono, dispositivi, materiali e indumenti medici deteriorati. E tanto altro ancora.
A lanciare l’allarme inquietante sui bisturi consumati in uso nelle sale operatorie italiane sono i chirurghi ospedalieri, attraverso l’associazione ACOI e Società Italiana di Chirurgia.
Secondo l’associazione dei medici, e dai dati che emergono da una loro inchiesta, risulta una situazione di progressivo deterioramento e un abbassamento della qualità delle attrezzature sanitarie che possono mettere gravemente a rischio la vita dei pazienti: uno scenario da film dell’orrore che, purtroppo, è realtà.
La responsabilità è esclusivamente imputabile al Governo e ai tagli lineari di oltre 4,3 miliardi di euro fatti alla sanità in poco meno di un anno. Con il risultato che molte prestazioni sanitarie prima garantite (come esami diagnostici, Tac, PEC, radiografie, ecografie, ecc.) ora non lo sono più e anche nell’acquisto delle attrezzature mediche si va sempre più al risparmio.
Il Governo della favole ha sottratto in pratica il diritto alla salute ai propri cittadini. Non è possibile pensare di risparmiare soldi pubblici sulla pelle dei cittadini, abbassando sia la quantità che la qualità di cure, servizi medici e materiali sanitari, quando dall’altra parte, invece, il Governo regala miliardi di euro di soldi pubblici alle banche e milioni di euro a partiti e ai politici.
I deputati del MoVimento 5 Stelle hanno presentato, in commissione Affari Sociali alla Camera, un’interrogazione per richiedere un’indagine sul caso. La risposta del Ministero della Salute è stata negativa e, all’orizzonte, non è previsto alcun intervento specifico per tutelare e garantire la salute dei pazienti attraverso la piena funzionalità dei dispositivi medici impiegati dagli operatori.