Il calvario dei docenti senza stipendio

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Prima li assumono, poi non li pagano, lasciandoli senza stipendio per mesi. E’ quello che questo governo sta facendo con oltre trentamila lavoratori della scuola, tra docenti supplenti e personale Ata, presi in giro da un governo che aveva promesso di risolvere definitivamente il problema del precariato nella scuola.
E invece ci ritroviamo con docenti precari, costretti a trasferirsi pur di potere insegnare e con un affitto e le spese delle bollette sulla spalle, ma senza i soldi per poterli pagare. Questo capolavoro porta naturalmente le firme di Renzi e del ministro Stefania Giannini, gli autori della scellerata riforma a cui si deve questo caos.
Le cause di quello che è molto più di un pasticcio sono molteplici, tra cui naturalmente la mancanza di fondi. Ma ad aggravare la situazione ci sono le nuove modalità di erogazione degli stipendi dei docenti che effettuano supplenze: la retribuzione dei supplenti avviene mediante l’immissione dei dati contrattuali da parte delle scuole nel sistema informativo del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, il cosiddetto Sidi, ma il successivo pagamento delle competenze è a carico del Ministero dell’economia e delle finanze.
Il sistema informativo, però, che in teoria avrebbe dovuto snellire e velocizzare le procedure di pagamento degli stipendi, in realtà sta rallentando in modo intollerabile le procedure di pagamento.
Già a seguito di una riunione di Mef e Miur dello scorso 13 novembre era stata assicurata un’emissione straordinaria per coprire le retribuzioni dei supplenti di settembre e ottobre. Sempre in quella sede era stato garantito che il ministero dell’Economia e delle Finanze avrebbe erogato la somma necessaria per la copertura degli stipendi relativi anche al mese di novembre e di dicembre.
Oggi, a distanza di oltre due mesi, di quella emissione straordinaria non c’è traccia, oppure i pagamenti sono avvenuti in misura estremamente parziale. A quanto è dato sapere non ci sono novità neppure rispetto alla nuova emissione speciale, prevista a metà gennaio e con accredito il 22 dello stesso mese.
Una situazione che non può persistere a lungo e su cui il Movimento 5 Stelle ha già presentato un’interrogazione alla Camera, a prima firma Silvia Chimienti, e si appresta a depositarne un’altra in Senato.
Il punto è molto semplice: non ci interessa come Mef e Miur erogheranno i soldi, ma ciò deve avvenire subito perché la vita e i bisogni delle persone non aspettano che il sistema informatico del ministero dell’Istruzione, il Sidi, funzioni correttamente.