Mafie: il vicesindaco di Delrio faceva festa con gli imputati in Aemilia

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Il 24 marzo 2010 a pochi giorni dalle elezioni regionali il vicesindaco di Reggio Emilia nell’era Delrio, Liana Barbati ( Idv) candidata in Regione nel listino per Vasco Errani, partecipando ad una party in discoteca organizzato dal giornale online Reggio 24 Ore si faceva fotografare gioiosa con gli imprenditori cutresi dell’Aier ,il presidente Antonio Rizzo (non indagato) ma anche il vice presidente Antonio Gualtieri ed il direttore Antonio Palermo, a processo per Aemilia per i quali ieri l’accusa ha chiesto rispettivamente 18 e 9 anni di carcere.
Allora Gualtieri e Palermo non erano imputati ma politicamente la cosa era già gravissima.
Perchè in quei giorni la stessa associazione Aier per voce anche di Gualtieri e Palermo chiedeva le dimissioni da presidente della Camera di Commercio di Enrico Bini, impegnato nella lotta alle mafie.
Qualche mese più tardi, a maggio Delrio si prodigò per costringere Enrico Bini a far pace con gli imprenditori calabresi di Aier.
Un gesto che a Bini, oggi sindaco di Castelnuovo Monti non è mai andato giù e lo ha rivendicato in una intervista pochi giorni fa.
Lo stesso direttore del sito Reggio 24 Ore (lo stesso che organizzò la festa del 2010), nel 2009 durante le lezioni comunali parla il 19 maggio di incontri dell’oggi imputato Antonio Gualteri con Delrio ed una cena in pizzeria il 29 maggio di questi imprenditori cutresi con Delrio e Vecchi con tanto di torta intitolata “Il sindaco”“.
La stessa associazione sponsorizzò l’elezione di Delrio con una pubblicità sul Sole 24 Ore il 3 giugno 2009 e Delrio si recò a Cutro per le elezioni dello stesso anno. Il M5S non andò a Cutro. e lo dichiarò.
Episodi che se non sono rilevanti penalmente, lo sono politicamente ed eticamente nella loro gravità.
Dimostrano da una parte come queste persone oggi imputate in Aemilia fossero “ben inserite” nella società reggiana e dall’altra parte hanno fanno emergere la totale sottovalutazione di Delrio, del suo vicensindaco Barbati i suoi assessori e del capogruppo Pd Vecchi (oggi sindaco) al problema infiltrazioni mafiose.
Episodi che mostrano come la politica abbia dialogato con questo “mondo grigio” e non abbia disdegnato i voti dei cementificatori. Dal Pd, ad Idv al Pdl.
Di questo politicamente il Pd , che ha permesso l’urbanizzazione selvaggia di Reggio Emilia negli ultimi 20 anni, fenomeno che ha favorito le mafie deve rendere conto alla città e Delrio deve spiegare in antimafia insieme a tutti gli ex sindaci di Reggio. Non può far finta di nulla.
Ultimo rilievo. Di stampo guareschiano. La divertente incoerenza politica di Luca Vecchi e tanti consiglieri comunali Pd ed esponenti Sel presenti alla festa in discoteca del 2010. Tutti intenti a farsi fotografare sorridenti con i consiglieri ed esponenti della destra ex Msi reggiana.
Niente di male se non fosse che di giorno fanno gli antifascisti gli uni ed i fascisti duri e puri gli altri, con tanto di manifestazioni contrapposte come quelle nelle ultime settimane a Reggio Emilia. Poi di notte da sempre tutti amici?
Giovannino Guareschi da lassù guarda e sbuffa. Già gli hanno sconsacrato Brescello. Ora tocca a Reggio Emilia?
Delrio insieme ad Enrico Bini fu ascoltato dalla commissione antimafia già il 28 settembre 2010. Da allora sono accadute tante cose. E’ tempo di tornare a parlarne.
#delrioinantimafia
Le foto del party –