#5giornia5stelle 65° puntata, 12 febbraio 2016

Questa settimana i nostri portavoce alla Camera Gianluca Vacca e Alessandro Di Battista hanno pressato il governo sulla questione delle fondazioni, in particolare sul caso del museo Maxxi. Perché, chiedono i parlamentari M5S, al Maxxi è stata nominata la Melandri, una ex politica PD che giurava di lavorare gratis e invece prende 90 mila euro l’anno? E perché c’è questo turbinio di nomine nelle fondazioni, spesso serbatoio di consensi (e di soldi?) per i partiti? Con la cultura ci mangiano, conclude Di Battista.
Al Senato continua la discussione sulle unioni civili. La nostra senatrice Catalfo sottolinea come sia sacrosanta una svolta sui diritti di tutti, sanciti dalla Costituzione: per questo però è indispensabile approvare anche il reddito di cittadinanza, che tutela davvero milioni di bambini e di famiglie italiane.
Di nuovo alla Camera, dove Federico D’Incà ricorda che le “nuove regole” per i partiti rappresentano in realtà solo un modo per eliminare il M5S. Si comportano come chi compra l’arbitro per sistemare la partita e per questo, conclude, non voteremo la fiducia al “governo Verdini”!
Da Bruxelles Ignazio Corrao ci parla di lotta al riciclaggio. Il M5S ha chiesto di eliminare le banconote da 500 euro, ce non servono certo ai cittadini ma solo alla malavita organizzata e a chi ricicla denaro sporco.
E sempre a proposito di euro, Laura Castelli ricorda che il governo Monti anticipò i tempi del cambio delle banconote in lire: in questo modo è andato completamente perduto ben un miliardo e mezzo di euro! Il M5S chiede di riaprire i termini, in modo da recuperare un po’ del prezioso denaro.
Intanto, il M5S presenta le sue regole per i candidati a Roma, il nostro codice etico. Di Battista sottolinea che non si tratta certo di colpire “dissidenti”, ma di garantire una buona volta il rispetto per il voto dei cittadini. Basta con voltagabbana, inquisiti e condannati, il M5S esige che si rispetti un regolamento serio.
Di nuovo a Bruxelles, dove Eleonora Evi ci annuncia che il Parlamento Europeo ha votato no a tre nuovi organismi OGM, per giunta resistenti al cancerogeno glifosato. Il M5S ha combattuto in prima linea, e ora si batterà perché la Commissione cambi le regole sugli OGM una volta per tutte.
Infine, Paola Taverna e Giulia Grillo fanno il punto sulla nostra legge per lo screening neonatale. E’ già passata al Senato, ed ora tocca alla Camera: il M5S si impegna a farla approvare in tempi rapidi. Il PD, invece, che farà?

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