Cultura: Ales Spa è usata come bacino elettorale? Il Mibact fa orecchie da mercante

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ROMA, 11 febbraio 2016 – “Di fronte all’elusione totale del Mibact rispetto al nostro quesito ci riserviamo di depositare un’altra interrogazione dello stesso tenore. Non è possibile infatti che il dicastero del Collegio Romano faccia orecchie da mercante rispetto a una domanda molto chiara: ritiene lecito che Ales Spa, società ‘in house’ del Mibact , nell’arco di pochi minuti, abbia appaltato tre incarichi a tre differenti società interinali, mediante affidamento diretto, ciascuno dei quali del valore di 39 mila euro? Guarda caso, si tratta di una cifra appena inferiore rispetto a quei 40 mila euro che rappresentano la soglia oltre la quale sarebbe necessario indire una gara per l’assegnazione dell’incarico”.

Lo affermano i deputati M5S in commissione Cultura commentando la risposta del sottosegretario Antimo Cesaro all’interrogazione a prima firma Luigi Gallo.

“Tra l’altro, le tre assegnazioni riguardavano la ricerca di lavoratori da utilizzare durante lo stesso arco di tempo. Ebbene, a fronte di questa situazione il Mibact non ha avuto nulla da ridire e ha soltanto genericamente parlato del fatto che, nel prossimo futuro, Ales e Arcus si fonderanno e, conseguente, dovrà cambiare lo statuto della società.

Una risposta al limite dell’offensivo forse dovuta al fatto che il ministero, messo in evidente difficoltà, non sa cosa dire e cerca di sfuggire rispetto al nodo della questione: Arcus opera in modo corretto oppure è uno strumento utilizzato come bacino elettorale? Bisogna chiarire se le sue scelte sono dettate anche da motivi di opportunità politica. Questo dubbio va fugato, definitivamente”.