La battaglia dell’olio: da Bruxelles a Roma, il M5S combatte per l’olio italiano
E’ notizia di oggi: sequestrato in Puglia olio greco rietichettato e rivenduto come olio toscano. L’olio italiano, il nostro oro verde famoso in tutto il mondo, è sempre meno tutelato e sempre più oggetto di contraffazioni e concorrenza estera di prodotti di qualità inferiore.
Il governo poi ci mette il carico da undici, diminuendo le tutele penali contro la contraffazione e incoraggiando l’invasione di prodotti stranieri. Ascoltate qui la Mogherini, che a Bruxelles al nostro Ignazio Corrao risponde con la massima nonchalance: “Eh ma questo è quello che i tunisini vogliono…”
In realtà, si tratta di aiutare un solo tunisino: il presidente del Consiglio, che è un grande produttore di olio e si sa, il governo Renzi non rifiuta mai un favore.
I nostri portavoce al Parlamento Europeo hanno combattuto senza risparmiarsi, e hanno riportato una prima vittoria: grazie ad un emendamento del M5S il Parlamento ha rinviato ad Aprile l’approvazione della misura di importazione da Tunisi. Ma nel frattempo ci saranno altri pareri tecnici in commissioni apposite, per questo la bottiglia di olio italiano che i portavoce europei hanno mostrato a Bruxelles ha preso la via di Roma come testimone della nostra battaglia.
Oggi Mattia Fantinati l’ha mostrata in aula alla Camera, durante la sua dichiarazione di voto, sia per ricordare che con l’importazione di olio tunisino e l’alleggerimento del reato di contraffazione il mercato italiano andrà al collasso, che per chiedere al governo di fare una buona volta il suo dovere e proteggere l’agricoltura e la qualità Made in Italy finché siamo ancora in tempo.
Ora vedremo se per Renzi è più importante l’oro verde italiano, oppure fare favori agli amici.