Padoan #LaCasaNonSiTocca, basta con i favori alle banche!

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Un privato non può trasformarsi in giudice dei nostri destini. Tantomeno una banca. A prescindere dal numero di rate non pagate, per il M5S è inaccettabile la trasformazione in legge del principio secondo cui la casa può essere strappata per via diretta al mutuatario dalla banca.
Il passaggio in tribunale offre le dovute tutele al debitore e, nondimeno, garantisce la par condicio rispetto ad eventuali altri creditori. Perché la banca deve essere privilegiata rispetto a tutti?
La maggioranza dice che normare il cosiddetto “patto marciano” serve a dare maggiore protezione al debitore. In realtà oggi questo istituto è usato di rado, con una certa trasparenza e in modo avveduto dalle parti, ma soprattutto è sottoposto a uno stringente controllo di legittimità.
Paradossalmente, codificandolo con una norma di rango primario, si finirebbe per sdoganarlo. Diventerebbe una clausola opaca, un’opzione standard più o meno nascosta in ogni contratto, un po’ come è successo con gli interessi anatocistici (interessi sugli interessi). La solita fregatura per il risparmiatore, insomma.
La maggioranza ci spiega che la clausola va concordata dalle parti: ma secondo voi chi, tra banca e cittadino, ha il coltello dalla parte del manico? Quanti ricatti, più o meno sottili, potrebbe mettere in piedi l’istituto per costringere il consumatore ad accettarla?
Inoltre, il parere di maggioranza non chiarisce nulla in merito alla proporzionalità tra debito residuo e valore dell’immobile espropriato senza la procedura esecutiva tradizionale. Siamo di fronte a un patto marciano o rischiamo di creare le condizioni per veder comparire nei contratti di mutuo un patto commissorio occulto?
La direttiva Ue, poi, non dà esplicitamente il potere alle banche di vendere la casa. In ogni caso non tutta la direttiva va recepita obbligatoriamente, in particolare se il nostro diritto è già allineato con i principi in essa contenuti. L’Italia ha tutti gli strumenti legislativi per far valere i diritti dei creditori e, anzi, il governo sta piegando in favore delle banche dettami Ue che sarebbero a favore dei risparmiatori. E’ proprio recependo la direttiva in questo modo, per paradosso, che si rischia una procedura di infrazione. A questo punto ci chiediamo: chi è il nemico dell’Europa? Chi è che prende soltanto le pietanze avvelenate dal menu di Bruxelles?
Tra i contentini messi a punto grazie alla nostra protesta e alla nostra pressione politica, la maggioranza stabilisce che il consumatore sarà assistito nella procedura da un esperto di fiducia. Ma chi lo paga? Poi spiegano che sarà Bankitalia a vigilare: allora siamo proprio in una botte di ferro.
Ecco un’altra enorme, golosa torta che il governo serve in tavola alle banche e alle loro società immobiliari. Chissà che speculazioni e che plusvalenze. Siamo a “Ritorno al futuro”: un settore tradizionale che (ri)diventa, sotto un’altra veste, il business prediletto per intermediari che non sanno o non vogliono più fare credito all’economia reale. Quale impatto dobbiamo aspettarci sul mercato immobiliare già depresso da sette anni di recessione?
Il M5S chiede che non venga aggirato il bastione della giustizia civile per decidere delle sorti di una famiglia o di una piccola impresa. Stop con i favori alle banche. Continua la battaglia dei cittadini per i cittadini.