Spreco alimentare: caro governo, coi “piccoli passi” non si va da nessuna parte


Oggi lo spreco alimentare è sicuramente una nuova emergenza. La FAO ha infatti calcolato che ogni anno si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, pari un terzo della produzione mondiale, tra produzione agricola, lavorazione industriale, distribuzione e consumo finale.
Nel nostro Paese ogni anno 5 milioni di tonnellate di prodotti alimentari finiscono nella spazzatura, 1 chilo e mezzo a persona pari a ben 8 miliardi di euro.
L’industria alimentare non scoraggia certo lo spreco e il cibo spazzatura, anzi attraverso la pubblicità ci invita a comprare sempre più cibi e di sempre peggiore qualità. Il risultato è un aumento dell’obesità e del diabete, in particolare tra i bambini.
Questa settimana alla Camera c’è stata l’occasione per un’inversione di rotta: la Proposta di Legge contro lo spreco alimentare e farmaceutico. E per l’ennesima volta si è trattato di un’occasione mancata. Molte soluzioni decisive per una modifica delle abitudini alimentari, come le detrazioni fiscali per le aziende virtuose, il divieto di pubblicità ai bambini di alimenti malsani per grassi e zuccheri, gli avvisi in etichetta per l’olio di palma, sono state bocciate.
Per questo il M5S al momento del voto si è astenuto. Eppure ci piacerebbe, per una volta, poter dire SI ad una legge che invece di rappresentare il solito “piccolo passo” riesca davvero a cambiare il Paese: in fin dei conti, a questo dovrebbe servire il Parlamento.