Porti, “A Civitavecchia malaffare sgominato grazie al Cfs. Sicuri di volerlo abolire?”

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ROMA, 17.03.2016 – “Il blitz del Corpo Forestale dello Stato in corso a Civitavecchia partito da un’inchiesta della Procura locale dimostra ancora una volta il ruolo fondamentale del Corpo Forestale dello Stato nell’attività di presidio del territorio e di contrasto della criminalità. Secondo alcune prime indiscrezioni, riguarderebbe, tra l’altro, la realizzazione della darsena traghetti del porto di Civitavecchia e la pietra di cava utilizzata. Il Governo è ancora sicuro di volerlo abolire il CFS assorbendolo nell’Arma dei Carabinieri e privandolo così della sua autonomia e natura di unica forza di polizia ambientale in Italia?”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commentano l’operazione del Cfs in corso a Civitavecchia.
“Per far capire il valore di questo blitz basta pensare che, dalle prime indiscrezioni, tra i destinatari del mandato d’arresto, ci sarebbe anche l’ex sindaco di Civitavecchia, Giovanni Moscherini, amministratore unico della società metalmeccanica della società G.B.U. Corporation srl, coinvolta nell’inchiesta giudiziaria ed ex presidente dell’Autorità Portuale, nominato Responsabile Nazionale Porti per Forza Italia appena un mese fa direttamente da Berlusconi e sospeso oggi in seguito al mandato d’arresto nei suoi confronti”, aggiunge il deputato M5S Massimiliano Bernini.
“Alla luce di questa nuova inchiesta, come già fatto in numerosi atti parlamentari, chiediamo che il Governo faccia marcia indietro rispetto alla decisione di abolire il Corpo Forestale dello Stato preservandone così l’autonomia rispetto ad altre forze dell’ordine”, hanno concluso i parlamentari 5stelle.