Olio d’oliva, NO ai diktat dell’Europa

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La legge europea 2015 in esame al Senato prevede che l’Italia si adegui a una normativa europea che va a detrimento della qualità dell’olio d’oliva, intaccando pesantemente uno dei fiori all’occhiello del nostro made in Italy. Il Movimento 5 stelle sta conducendo una battaglia in Commissione politiche Ue del Senato per evitare che il nostro Parlamento accetti supinamente una imposizione dell’Europa che assesta un altro colpo basso al nostro patrimonio agroalimentare.
Fino ad oggi, i consumatori italiani che vanno a comprare una bottiglia di olio d’oliva, prodotta nel nostro paese, possono leggere in etichetta il termine di conservazione entro il quale la sua qualità resta eccellente, ed è preferibile consumarlo. Termine che per legge (la n.9 del 13/1/2013) viene stabilito entro 18 mesi dall’imbottigliamento. Questa indicazione garantisce il mantenimento delle proprietà nutritive e organolettiche dell’olio, secondo degli standard di qualità italiani che non hanno eguali in Europa, dove nel regolamento n.1169/2011 non è prevista una indicazione così stringente. Per ottemperare a questa normativa l’Europa ci chiede di liberalizzare la data di scadenza dell’olio come avviene negli altri paesi comunitari dove il produttore può indicare sotto la sua responsabilità una data di scadenza di molto posteriore a quella italiana.
Il MoVimento 5 Stelle ha presentato degli emendamenti alla Legge europea 2015 per impedire questo scempio, in particolare abbiamo chiesto espressamente che permanga l’obbligatorietà dell’indicazione della scadenza dell’olio a un massimo di 18 mesi. In caso contrario la data di conservazione dell’olio diventerebbe a discrezione dei produttori, facendo rientrare nel mercato bottiglie che oggi sarebbero considerate scadute. Il mercato italiano sarebbe invaso da un prodotto la cui qualità anziché rispettare rigidi standard di controllo, a favore dei consumatori, diventerebbe una espressione dell’interesse commerciale del produttore.
Con un altro Odg sulla Legge europea a prima firma Donno, accolto in Commissione Agricoltura, il Governo ha già preso un impegno: dovrà sia nelle competenti sedi europee, sia attraverso appositi provvedimenti nazionali, sostenere la produzione di qualità dell’olio di oliva vergine italiano e porre in essere tutte le azioni necessari al fine di evitare effetti negativi sul mercato italiano.
Abbiamo proposto anche di reintrodurre nell’ordinamento italiano l’indicazione della provenienza delle olive utilizzate per produrre oli vergini nell’etichetta, con un diverso colore rispetto alle altre informazioni, con un emendamento presentato a prima firma Fattori. Inoltre per rafforzare la tutela del nostro ‘oro verde’ riproporremo anche quanto già previsto in una nostra proposta di legge a prima firma Gallinella depositata alla Camera, ovvero inserire in etichetta anche la data di molitura e d’imbottigliamento.
Non accettiamo che, per soddisfare le esigenze della grande distribuzione di svuotare gli scaffali il prima possibile, ancora una volta siano il made in Italy e i consumatori a fare le spese dell’adeguamento a norme Ue che non considerano le caratteristiche specifiche delle nostre eccellenze agroalimentari.
Continueremo pertanto a dare battaglia con le nostre proposte in difesa del made in Italy anche nelle prossime settimane quando il testo approderà alla Camera!