Università, Giannini deve chiarire nomina Ad Cineca indagato

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“Il ministro dell’Istruzione deve dare una risposta chiara e inappellabile rispetto alla nomina del nuovo Direttore Generale del Cineca David Vannozzi e, complessivamente, rispetto alla gestione del Consorzio, che si distingue per la presenza periodica di irregolarità che mettono fortemente in dubbio la sussistenza degli elementi di comprovata professionalità dei suoi vertici in materia di gestione di test e abilitazioni. Sono troppe le nubi che nel tempo si sono addensate sul Cineca: Stefania Giannini deve fare chiarezza, attraverso azioni”.
Lo affermano i deputati M5s in commissione Cultura commentando il contenuto dell’interrogazione rivolta al Miur a prima firma Francesco D’Uva.
“In base a fonti di stampa Vannozzi, che nella funzione di Ad percepisce 240 mila euro all’anno, è attualmente imputato in un processo con l’accusa di truffa aggravata e falso in atto pubblico. Si tratta di una vicenda giudiziaria nata nel 2012 quando era direttore amministrativo dell’Asl di Firenze. Guarda caso, per l’ennesima volta ci troviamo in zona “Giglio magico”. Francamente la decisione di mettere ai vertici del Cineca un soggetto imputato, e con capi d’accusa gravi per altro, delineano una situazione nella quale sono assenti parametri di trasparenza e di eticità.
Va aggiunto che non è stato chiarito se la nomina sia avvenuta dietro proposta del Cda del Consorzio al Consiglio consortile – organo che ha effettuato la scelta dell’Ad – e quali criteri abbia adottato quest’ultimo per individuare il candidato idoneo per quella carica.
A questo caso però si aggiunge il problema complessivo nella gestione e funzionamento del Consorzio che, in questi anni, si è reso protagonista di macroscopici errori e malfunzionamenti, che hanno seriamente pregiudicato il buon andamento della pubblica amministrazione e la regolarità delle attività che avrebbe dovuto gestire il Cineca.
Eppure,
nonostante tali inefficienze e irregolarità, il ministro Giannini ha ben deciso di inserire il Cineca tra società in house del Miur, continuando ad affidare al consorzio la diretta gestione dei servizi. La domanda è molto chiara: il Cineca è al servizio delle istituzioni o è una mangiatoia che risponde a interessi di parte e di partito? Evidentemente ci sono interessi non meglio noti che spingono Giannini e il governo a una scelta altrimenti incomprensibile, a tutto danno del buon funzionamento del sistema dei test e delle abilitazioni”.