Scoop M5S: il presidente di Enasarco vende le case a prezzi stracciati. A chi? A se stesso!


Il presidente della Fondazione Enasarco, Brunetto Boco, nell’ottobre del 2014 vende all’inquilino Brunetto Boco un immobile di gran pregio, sette vani con terrazzo più garage, nei pressi di Villa Torlonia, a Roma, a un prezzo che definire d’occasione è dire poco: 420mila euro. Per dare l’idea, stiamo parlando di un immobile che a valori di mercato difficilmente può costare meno di un milione di euro (e ci teniamo prudenti).
Il M5S lo ha scoperto entrando in possesso del rogito notarile con cui è stata regolata l’operazione. Compravendita che rende in modo plastico il conflitto di interessi del primo responsabile della più grande cassa previdenziale privatizzata del Paese a livello di patrimonio (7,5 miliardi), il quale dismette verso se stesso, con condizioni di particolare favore, un asset immobiliare, uno dei tanti che Enasarco sta cedendo, nell’ambito del “Progetto Mercurio”, per alzare i livelli di liquidità e, soprattutto, per coprire i buchi della gestione finanziaria, fatta di tanti investimenti speculativi e, appunto, illiquidi.
Dall’atto notarile, però, il M5S ha tratto pure la prova concreta del rapporto incestuoso tra Enasarco e l’Unione inquilini, il sindacato che dovrebbe difendere la controparte: ossia i cittadini che esercitano il diritto di prelazione rispetto alla vendita degli immobili dell’ente previdenziale degli agenti di commercio.
Guido Lanciano, il segretario provinciale e tesoriere dell’Ui, infatti, appare nel rogito quale procuratore speciale di Boco per l’acquisto della casa a prezzi stracciati, laddove gli inquilini “normali”, senza amici importanti, comprano a prezzi di mercato case spesso fatiscenti e mal tenute.
Inoltre, Boco ha acquistato in breve tempo due immobili dalla “sua” Enasarco: uno a Roma e uno a Milano. Nessun inquilino normale ha diritto a due prelazioni.
Anche Sandro Tibaldeschi, dirigente Enasarco che nell’atto appare quale procuratore speciale di chi vende, è stato scelto per questa funzione da Boco.
In più, la Bnl, guarda caso la banca che ha vinto la gara pubblica per i mutui agevolati che avrebbe dovuto concedere agli inquilini normali (mai erogati), è anche la banca che emette gli assegni per far comprare casa al presidente della Fondazione Enasarco.
A questo punto ci chiediamo:
1) Qual è il prezzo base di prelazione dell’immobile di via Bosio 13, a due passi da Villa Torlonia?
2) Boco ha acquistato col mutuo o in contanti?
3) Nel caso di accensione di un mutuo Bnl, a che tasso?
4) Cosa diceva la perizia del terzo indipendente (di norma Patrigest) relativa all’appartamento?
5) Come mai nella procura che Boco firma in favore di Lanciano non c’è l’obbligo di rinunciare alla garanzia sui vizi occulti, obbligo imposto agli inquilini normali?
6) Quanto è stato pagato per il servizio reso da Lanciano, visto che di norma i sindacati, e in particolare lo stesso Lanciano, per fare il mandato collettivo chiedono ai titolari di prelazione “normali” 300 euro a persona, tessera al sindacato compresa?
Vediamo se arriveranno delle risposte. Vi terremo aggiornati.