Gomorra Pd:gli appalti Tav alla ditta Lande che il M5S denunciò due anni fa

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ROMA 27 APRILE – “La ditta Lande al centro dello scandalo che sta travolgendo il Pd in Campania fu denunciata pubblicamente dal M5S , anche relativamente a suoi lavori nei cantieri TAV in Piemonte del Terzo Valico di Serravalle e di Arquata.
In due distinti interventi al Senato il 20 marzo 2014 ed il 29 settembre 2015 chiedemmo che fossero interdetti per mafia ma il prefetto di Alessandria ha nicchiato fino ad oggi” lo denuncia e ricorda Marco Scibona, senatore del Movimento 5 Stelle.
Il 29 settembre 2015 Scibona intervenne in aula al Senato con queste parole: ” La questione su cui sembra essere calato un silenzio assordante riguarda la Lande Srl, al lavoro all’interno dei cantieri del Terzo valico di Serravalle e di Arquata. Personalmente ero già intervenuto a marzo 2014, in questa Assemblea, per una questione di minacce a danno di un attivista NoTav. Con me gli stessi attivisti avevano fatto luce sulle situazioni poco chiare, ma erano stati minacciati di querela. Si sa, il tempo è galantuomo e, dopo gli inauditi attacchi, sono arrivati quelli ben più seri sferrati direttamente dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli” .
I signori della Lande Srl erano finiti dentro il secondo filone dell’inchiesta Medea, una gran bella storia che coinvolge, oltre a politici e imprenditori, il famigerato clan dei Casalesi. I cittadini di quei territori chiesero al prefetto di Alessandria, Romilda Tafuri, di fare quello che è normale che faccia, niente più e niente meno del suo lavoro lautamente retribuito da tutti i contribuenti: avevano chiesto di emettere una bella interdittiva antimafia ed allontanare i signori della Lande Srl dalla loro terra. Da allora è calato il silenzio: bocche cucite a palazzo Ghilini, sede della prefettura, e silenzio di tomba sui giornali” continuò Scibona nel settembre 2015.
Oggi ribadisco in quest’Aula un concetto per metterlo in evidenza al Ministero dell’interno – denunciò Scibona il 29 settembre 2015 – L’estate è passata da un pezzo e adesso, colloquialmente, caro prefetto, è bene che ti metta al lavoro: vorremmo sapere se hai intenzione di emettere l’interdittiva e fare ciò che è giusto fare, sempre che tu abbia tempo tra una telefonata e l’altra, si sa
“Il prefetto di Alessandria allora anziché far partire l’ interdittiva telefonò ad Incalza (sì proprio lui!) per risolvere la situazione- denuncia e ricorda oggi Scibona – Ho più volte sollecitato il prefetto di Alessandria affinché emanasse l’ interdittiva, l’ultima volta è stato il 7 aprile 2016, ma solo ultimamente mi disse che non poteva essere lei, ma che avrebbe sollecitato il prefetto di Napoli ad emetterla”.
Denuncia in aula nel 2014
Denuncia in aula nel 2015
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