#stopTTIP: il trattato transatlantico sarà l’iceberg del Titanic Europa

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Mentre i misteriosissimi negoziati vanno avanti, il trattato transatlantico TTIP si rivela come un disastro per l’agricoltura europea e un enorme vantaggio per quella americana, qualora aveste ancora qualche dubbio in proposito. Perché allora i nostri governanti si apprestano a firmarlo?
Uno studio di alcune ong ha calcolato che il Pil prodotto dall’agricoltura diminuirebbe dello 0,8% in Europa, a fronte dell’aumento dell’1,9% dell’agricoltura statunitense. Non solo: il TTIP metterà a rischio i prodotti Dop e Doc, di cui l’Italia vanta una lista di 269 mentre la pseudotutela futura ne prevede appena 41. L’aumento delle importazioni dagli USA, a causa dei prezzi vantaggiosi, porterà un guadagno di ben 44 miliardi a tale Paese, e non bisogna trascurare l’aspetto della qualità: i prodotti europei sono infatti oggi soggetti a maggiori controlli e parametri di qualità molto più vincolanti di quelli USA, ben 1000 prodotti chimici sono vietati in UE e consentiti in USA. Anche l’ormai famoso “italian sounding”, quello del “Parmesan” e degli “Spaghetti Bolognaise”, sarà liberamente in vendita con grave danno alle nostre tipicità.
Questi e mille altri i motivi per respingere (e con sdegno) l’idea di firmare un simile contratto capestro. Eppure, malgrado le proteste dei cittadini in tutti i Paesi europei, i nostri governanti si arrampicano sugli specchi per giustificare la bontà di tale decisione e tranquillizzare gli animi. Ma se il TTIP è così innocuo e porta solo “vantaggi”, come mai viene ancora tenuto segreto e i suoi dettagli inaccessibili a stampa e popolazione?
Nel Regno Unito alcuni attivisti sono riusciti, attraverso una richiesta di accesso agli atti, ad ottenere il documento che contiene il parere del loro governo rispetto al TTIP. Ebbene: la stessa London School of Economics, nello studio, afferma nero su bianco che non ci sono ragioni per ritenere che il TTIP porterà alcun beneficio al Regno Unito, e che anzi i rischi superano le opportunità.
In Italia è stato il M5S a chiedere più volte che sia approntata una “sala di lettura” per consentire almeno ai rappresentanti eletti di aver accesso ai termini del Trattato. Dopo il mailbombing al Commissario UE Maelstrom di qualche settimana fa, ieri i nostri portavoce hanno insistito con un’altra interrogazione ai Ministri dello Sviluppo, delle Riforme, dell’Interno e degli Esteri.
Il 7 maggio anche in Italia si scenderà in piazza per chiedere lo stop al TTIP. Sembra che solo i cittadini si preoccupino per un insensato trattato che darà il colpo di grazia ad un’economia già moribonda ad esclusivo vantaggio altrui. Chi dovrebbe governare e tutelare il proprio Paese, invece, pensa solo a compiacere i potenti. Come capitani del Titanic che si rifiutano di vedere l’iceberg, e ritenendo persino di ricavarne chissà che vantaggi.