Fondo Atlante, altro che privati: soldi pubblici a gogo. E resta rischio bail-in

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Come funziona il Fondo Atlante? Quel è la sua vera natura? Queste ed altre sono state le domande che oggi il M5S ha posto in aula alla Camera al Sottosegretario all’Economia e Finanze Pier Paolo Baretta. Il quale, come è costume ormai vigente per questo governo, si è limitato a fare il vago.
Il M5S, invece, non è stato vago per niente nella sua volontà di vederci chiaro. Abbiamo chiesto lumi, ad esempio, sul coinvolgimento del settore pubblico in una iniziativa che viene spacciata per meramente privata. Ci sono i 500 milioni impegnati da Cassa Depositi e Prestiti, che pure ha chiuso il 2015 con un risultato netto negativo per ben 900 milioni. Ci sono i 240 milioni di Poste italiane attraverso Poste Vita. Avremmo anche voluto capire la natura dell’impegno dei circa 700 milioni di risorse della Sga, la società nata per recuperare le sofferenze del vecchio Banco di Napoli.
Dopo la ricapitalizzazione della Banca Popolare di Vicenza e il possibile intervento in favore di Veneto Banca, Atlante non sembra infatti avere la forza di sciogliere il nodo delle sofferenze del sistema. Anzi, lo strumento della Sgr Quaestio e il Fondo di risoluzione finiscono per assorbire liquidità dal settore bancario e causano un’ulteriore contrazione delle disponibilità rivolta all’economia reale.
Avremmo poi voluto capire, in questo panorama di tassi a zero, come il Fondo Atlante saprà garantire il 6% sbandierato agli investitori. E siamo preoccupati anche in ragione del fatto che le assicurazioni possono impegnare le riserve tecniche nell’iniziativa. Inoltre, rimane tutta l’opacità di un veicolo che fa capo a una Sgr a sua volta controllata da una società, la Quaestio Investments S.A, di diritto lussemburghese.
La verità è che Atlante servirà solo a evitare il bail-in per un paio di banche a pezzi, rinviando il problema ma soprattutto simulandone gli effetti: basta chiedere, in tal senso, ai vecchi soci della Popolare di Vicenza, rimasti con un pugno di mosche in mano.