Banche: Padoan, Visco e Vegas “non vedo, non sento e non parlo”

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Il governo si fa socio delle banche non per portare più trasparenza e difendere gli interessi dei risparmiatori, ma soltanto per coprire le ambiguità dei banchieri e proteggere il buon nome degli istituti, in omaggio alla linea Bankitalia secondo cui la difesa a prescindere del ‘sistema’ viene prima di tutto. E’ notizia recente che Tesoro, da primo azionista di Monte dei Paschi, ha votato in assemblea contro la richiesta del socio Bluebell di intraprendere un’azione di responsabilità nei confronti dell’Ad Fabrizio Viola e dell’ex presidente Alessandro Profumo per l’occultamento della reale natura dell’investimento sui prodotti Alexandria nei bilanci dal 2012 al primo semestre 2015.
Una cosa è certa: i tre miliardi di Btp, conteggiati per anni nei bilanci Mps, non sono mai esistiti. Gli stessi bilanci erano truccati, perché di una cosa così grossa non basta parlarne soltanto nelle note integrative. E la scusa dei conti fatti a saldi aperti non tiene.
La responsabilità non è solamente dei vecchi dirigenti che hanno sottoscritto i contratti, ma anche dei più recenti che han fatto finta di non vedere nascondendosi dietro alla banale e grottesca scusa dei contratti chiusi in cassaforte. Le responsabilità sono anche di Consob e Bankitalia che nel 2012 aveva svolto delle ispezioni. Su questo tema il M5S ha già presentato varie interrogazioni. Dispiace vedere Padoan che si allinea a Visco e Vegas nella tendenza a insabbiare tutto. Sembrano le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo.