Libia: che fare? Il convegno del M5S


La situazione in Libia, dopo 5 anni di guerra, è ancora molto critica e non si intravedono soluzioni politiche al caos che in questo momento imperversa nel paese. Il M5S ha sempre manifestato contrarietà agli interventi militari volti a sovvertire l’ordine dei paesi sovrani, e la Libia è stata vittima di uno di questi interventi.
Con il convegno “Libia che fare?” promosso dalla senatrice Ornella Bertorotta si è cercato di dare un quadro completo della situazione in Libia e di capire insieme ai relatori, ai senatori del M5s, e agli ospiti in sala che hanno preso la parola, quali sono gli snodi importanti della questione libica. Si è parlato di immigrazione, del sistema mediatico, della difficile condizione delle minoranze, delle prospettive politiche, ma anche dei resoconti che i reporter presenti hanno fatto dal Paese africano.
Hanno partecipato Luca Bertazzoni, giornalista di Servizio Pubblico e di varie trasmissioni di La7 che è stato più volte in Libia. Fulvio Grimaldi, giornalista e documentarista, grande conoscitore dei teatri di guerra: è stato praticamente ovunque, dall’Irlanda alla Palestina, dalla Siria alla Libia, dove era presente durante l’intervento armato del 2011. Marcello Foa giornalista e direttore oggi del gruppo editoriale svizzero Corriere del Ticino-Media e docente di Comunicazione e Giornalismo. Adele Del Guercio: docente di Diritto dell’Unione Europea dell’Università Orientale di Napoli ed esperta di politiche della migrazione. I senatori Stefano Lucidi capogruppo del M5s Senato e membro della commissione esteri e Vito Petrocelli, ha moderato il convegno la senatrice Ornella Bertorotta.
Con i giornalisti relatori è stato sviscerato il tema dell’informazione, che sulla Libia ha giocato un ruolo molto importante nel descrivere quel che stava accadendo nel paese, a volte schierata al punto da provocare danni. È necessario che si faccia informazione corretta sulle questioni internazionali, che sfugga a stereotipi e pregiudizi e sfugga soprattutto agli interessi di chi vuole orientare l’opinione pubblica sulla necessità di un intervento armato.
La Libia è un crocevia di interessi politici ed economici che influenza anche il fenomeno delle migrazioni, e il futuro dell’economia, non solo in rapporto con l’Europa ma anche nei confronti dell’Italia. Ne ha parlato nel suo intervento il capogruppo al Senato Stefano Lucidi che ha inquadrato il ruolo del dibattito sulla Libia e le migrazioni nell’ambito dell’attività parlamentare: in commissione esteri del Senato giace da mesi un affare assegnato sul mediterraneo e le migrazioni.
Durante la conferenza è stato trasmesso anche il video-intervento di Fulvio Scaglione, giornalista di Famiglia Cristiana sulla condizione dei cristiani che vivono nel paese in condizioni di sicurezza proibitive.
Qual è la finalità delle guerre? L’accaparramento delle risorse energetiche, per esempio, come ha spiegato il senatore Vito Petrocelli che ha inquadrato la questione della guerra per l’accaparramento delle risorse energetiche e il ruolo delle compagnie petrolifere in Libia. All’inizio del 2011 la Libia produceva 1,6mln di barili di olio equivalenti (boe) al giorno. La produzione ha interrotto la sua crescita nel 2015 a seguito degli attacchi Daesh al giacimento Total di Mabrook e all’oleodotto di El Sarir in Cirenaica. La riserve petrolifere libiche sono stimate in 48mld e 370mln di barili, al 9° posto tra i paesi più ricchi di petrolio. La Libia detiene il 38% del petrolio presente in Africa e l’11% dei consumi europei. La Libia ha riserve di gas certe pari a 1547 mld di metri cubi. Nell’arco del 2015 il nostro paese ha importato 3,8milioni di tonnellate di petrolio e 6,5 miliardi di metri cubi di gas.
È stato affrontato anche il tema degli effetti della distruzione pressoché totale del tessuto imprenditoriale con importanti testimonianze in sala come quella del presidente della Camera di commercio italo-libica.
La docente Adele Del Guercio, che insegna Diritto dell’Unione Europea dell’Università Orientale di Napoli ed esperta di politiche della migrazione ha posto l’accento sulla questione migratoria e la risposta della UE agli arrivi che sono aumentati in maniera considerevole. “E’ una risposta che ci sorprende, perché al di là delle dichiarazioni ufficiali sull’agenda europea sulle migrazioni, che è stata adottata l’anno scorso dopo l’ondata emotiva dei naufragi in mediterraneo della scorsa estate, in realtà la dimensione umanitaria dei documenti è poco sviluppata. Il salvataggio degli esseri umani è solo una delle misure che potrebbero essere realizzate, come la creazione di canali sicuri di accesso all’Europa”.
Qui una play list con i video degli interventi: