Ceffoni alle donne a Montecitorio? Niente di grave, e la Presidenza passa oltre

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Ricordate il ceffone assestato alla portavoce M5S Loredana Lupo?
Il responsabile del gesto era il questore Stefano Dambruoso, che la colpì nell’aula parlamentare durante una protesta del MoVimento contro il tristemente noto decreto Bankitalia.
Oggi l’epilogo della vicenda: la Camera dei Deputati non si costituirà parte civile rispetto a tale aggressione. E’ una decisione della Presidenta della Camera e del Partito Democratico, un atteggiamento davvero esecrabile proprio da parte di chi ogni giorno si riempie la bocca di “rispetto per le donne”. Un rispetto che, a quanto pare, non va oltre le modifiche alla grammatica: quando si tratta di fatti, la Presidenta resta senza parole, a parte affermare che un atto del genere NON lede le istituzioni che lei stessa rappresenta.
Ah no? Non è una lesione alle istituzioni che un questore prenda a ceffoni una deputata in mezzo all’aula di Montecitorio? Se fosse accaduto nella piazza del mercato, siamo certi che Laura Boldrini avrebbe protestato indignata contro una simile violenza su una donna. Ma ciò che non è permesso al mercato, è evidentemente ammissibile in Parlamento.
E’ inutile allora che la Boldrini appenda lenzuoli alle finestre della Camera per protesta contro la violenza sulle donne, se le donne da difendere sono quelle di una parte sola. Mentre tutte le altre possono essere prese impunemente a ceffoni.