Dl Missioni: governo vuole armare Paesi che vìolano i diritti umani


Sembra una barzelletta, ma è tutto vero e accade nell’Aula del Senato: il governo tenta di far passare un emendamento che autorizza il nostro Paese a cedere gratuitamente alla Somalia sistemi di armamento infilandoci dentro anche strumenti musicali. Un emendamento ridicolo e pericoloso che il governo, dopo le proteste del M5S, è costretto a ritirare tra l’imbarazzo generale della maggioranza.
Già in Commissione il M5S aveva denunciato i rischi dell’emendamento vergogna che autorizza la cessione alla Somalia a titolo gratuito – che poi gratuito non è – di quattro autovetture per il monitoraggio e il tracciamento di reti di telefonia mobile, in sostanza autorizza a mettere nelle mani di un Paese in guerra e che fa carta straccia dei diritti umani sistemi di intercettazione e spionaggio.
Per confondere le acque, e dispensare imbarazzanti regalìe, l’emendamento pagliacciata prevedeva anche la cessione di sedici strumenti musicali per banda alla Repubblica federale di Somalia, per la precisione quattro filicorni, quattro tromboni, un sassofono, una tromba, un flauto e cinque clarinetti come si legge chiaramente nel testo: Emendamento-4-200.pdf
Organizzazioni non governative come Amnesty International e l’Onu stessa ci dicono chiaramente che le Forze Armate di Mogadiscio utilizzano minori in combattimento e che il governo somalo vìola costantemente i diritti umani e non si capisce come sia possibile che alla luce di queste gravissime denunce il governo italiano si ostini a voler armare la Somalia.
Per questo assumono ancora più valore le altre vittorie ottenute dal M5S:
1) l’impegno del governo a non autorizzare cessioni a titolo gratuito di armi e sistemi di armamento a beneficio di Stati come la Somalia e l’Afghanistan responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell’Ue o del Consiglio d’Europa o che addestrano ed utilizzano minori in combattimento;
2) l’impegno del governo affinchè nei mandati delle missioni internazionali a cui partecipa il contingente italiano sia inserito esplicitamente anche l’obiettivo di protezione della popolazione civile che vive in teatri di guerra e paga sulla propria pelle gli effetti devastanti di un conflitto armato;
3) le somme stanziate per il contrasto al Daesh devono essere utilizzate anche per fornire aiuti umanitari alla popolazione civile.
E’ la dimostrazione che un sistema di difesa alternativo è possibile, basta volerlo.