Dal Pd un altro colpo ai contribuenti

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Ieri è stato incardinato in commissione Finanze al Senato l’ennesimo disegno di legge dannoso per i contribuenti, a prima firma Lucrezia Ricchiuti (Pd).
Il testo disciplina una pratica già in atto in alcuni Comuni. Si tratta dell’esternalizzazione del recupero crediti nella sua fase stragiudiziale, prima quindi che la scadenza dei termini di pagamento dia il via alla riscossione coattiva del credito. Sembra materia tecnica, ma in realtà colpisce direttamente i contribuenti, perché se il servizio viene affidato a società esterne è evidente che esse, per rientrare dai costi, si facciano pagare dal debitore le spese vive. Lo prevede esplicitamente l’art.3 del ddl, nel quale si legge: “…gli enti affidatari possono addebitare al soggetto debitore le spese sostenute per il recupero del credito…” Un’altra mazzata, dato che spesso i contribuenti in ritardo non sono potenziali evasori, ma cittadini in difficoltà.
Il M5S, peraltro, vanta tra le sue battaglie storiche proprio l’abolizione di Equitalia e l’affidamento della riscossione locale a società in house del Comune. Non si capisce perché incentivare l’esternalizzazione di un servizio fondamentale, quando lo stesso potrebbe essere compiuto da personale della pubblica amministrazione. Il rapporto tra ente pubblico e debitore segue altre logiche da quelle dell’impresa esterna che ricerca solamente il profitto, e la gestione vergognosa di molte cartelle esattoriali da parte di Equitalia è ormai cosa nota.
L’intero processo di riscossione, dalle procedure stragiudiziali all’eventuale riscossione coattiva, deve essere affare dell’ente pubblico.
In questo senso la battaglia prioritaria è rifiutare l’indirizzo di politica economica che ha tagliato di anno in anno i trasferimenti statali agli enti locali e che ora, tramite nuove regole sul bilancio armonizzato, strozza ancor più la loro autonomia fiscale. Molti comuni italiani, soprattutto nel centro-nord, non possono più assumere nuovo personale e sono talvolta costretti a tagliarlo insieme ai servizi a cui era preposto, perché i vincoli di bilancio, diretta emanazione dell’austerità europea, sono folli e distruttivi.
Il disegno di legge del Pd, invece, accetta l’iniquo quadro esistente, e svuota gli enti locali di un’altro servizio qualificante, con grave danno economico per i contribuenti.