Farmaci, l’M5S porta maggiore trasparenza nei contenziosi tra Aifa e aziende

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ROMA, 19 luglio 2016 – “Rendere più trasparente la regolazione del contenzioso tra Aifa e aziende farmaceutiche prevedendo che le previsioni delle istanze di rettifica indirizzate all’Agenzia del farmaco siano rese pubbliche sul suo sito istituzionale. E’ questo il contenuto di uno dei due nostri emendamenti al Dl Enti Locali approvati ieri in commissione Bilancio. Il secondo invece vincola il ministero della Salute a completare il programma di informatizzazione del sistema sanitario nazionale previsto, dal Patto per la Salute 2014-2016, entro e non oltre le scadenze programmate dall’Agenda digitale”.

Così i deputati M5S in commissione Affari Sociali descrivono i due emendamenti, rispettivamente relativi all’articolo 20 e 21 del Dl Enti Locali, che ieri “hanno ricevuto parere positivo. Ovviamente ci auguriamo che anche nei prossimi giorni, quando il provvedimento giungerà in Aula, il via libera a queste misure venga confermato”.

“In particolare, nel Dl Enti Locali le misure di governo della spesa farmaceutica consentono alle aziende di restituire solo il 90% o l’80%, rispetto agli importi provvisori indicati dall’Aifa, qualora non avanzino istanze di rettifica. A nostro parere questa regolamentazione è uno sconto eccessivamente generoso nei confronti di tali aziende e riteniamo che loro, e non i cittadini, debbano pagare integralmente lo sforamento del tetto della spesa farmaceutica.

Oltre ai due citati emendamenti, ieri ne è stato approvato un terzo del M5S, a prima firma Giulia Grillo, davvero importante perché prevede che l’Aifa renda pubblici i dati relativi alle schede di monitoraggio dei farmaci soggetti a rimborsabilità condizionata. In quelle schede, fino ad oggi ad uso esclusivo dell’Agenzia, vengono inseriti i tutti i dati relativi alla somministrazione dei farmaci – usualmente sperimentali – con relative diagnosi ed esito della cura. Se tali farmaci hanno efficacia lo Stato deve rimborsare le spese alla casa farmaceutica. In caso di esito negativa però, chiediamo che il farmaco sia totalmente a carico dell’azienda produttrice”.