Stato – Regioni, Più fondi Pac per allevamenti privi di Ogm e antibiotici

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Roma, 21.07.2016 – “Aumentare di due punti percentuali il plafond della Pac legato ai premi accoppiati destinando maggiori somme ad allevamenti che garantiscono un’alimentazione libera da Ogm e antibiotici e condizioni di benessere animale”. Sono alcune delle misure, contenute in una risoluzione del M5S dello scorso marzo, e riproposte dai deputati del M5S della Commissione Agricoltura in riferimento all’accordo raggiunto nella Conferenza Stato-Regioni sull’uso dei fondi della Pac. “Finalmente il Governo e le Regioni si sono accorti che è ora di andare a modificare alcuni criteri di applicazione della Pac. Da tempo chiediamo con diversi atti parlamentari di fare una revisione di medio termine – dichiara il deputato 5stelle Filippo Gallinella, primo firmatario della risuoluzione – adesso si valutino anche le nostre proposte per rendere davvero efficace l’uso dei fondi della Pac”. “In particolare – proseguono i parlamentari 5stelle – nel nostro provvedimento chiediamo: l’aumento del premio già previsto per il capo ovino, e all’assegnazione di un premio specifico al capo caprino e uno al capo bovino e/o bufalino, per i quali si dimostri la somministrazione di una alimentazione Ogm free nonché un premio specifico al vitello di età inferiore ai 12 mesi solo se allevato in aziende che risultino significativamente impegnate nel miglioramento delle condizioni di benessere animale, anche attraverso programmi di prevenzione delle malattie e limitato ricorso a trattamenti antibiotici; promuovere, in accordo con le Regioni, misure specifiche, all’interno dei programmi di sviluppo rurale volte al mantenimento delle culture arboree di pregio paesaggistico; prevedere iniziative a sostegno della costituzione di organizzazioni interprofessionali e professionali e ad intervenire presso le competenti sedi comunitarie affinché si valuti, per la programmazione della Pac oltre il 2020, sia l’opportunità di promuovere aiuti diretti che sostegni specifici per le aree agricole di montagna in virtù della loro importanza strategica a presidio del territorio”.