Sull’ospedale “Poma” di Mantova troppe ombre, ministero indaghi

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ROMA, 26 luglio 2016 – “Riteniamo che, rispetto al la vicenda che sta mettendo sotto i riflettori l’ospedale Carlo Poma di Mantova, sia giunto il tempo di un intervento da parte del ministero della Salute, attraverso un’ispezione. La nostra richiesta è figlia di una situazione che presenta troppi lati oscuri e strascichi”.

Lo affermano i deputati M5S in commissione Affari Sociali e il deputato mantovano Alberto Zolezzi.

“Facciamo riferimento al caso delle due dottoresse già operanti presso il reparto oncologico della citata struttura e recentemente allontanate a seguito di un audit nel corso del quale sarebbero state riscontrate non meglio circostanziate “criticità sorte all’interno” dell’equipe. Quell’audit aziendale aveva ricevuto il sostanziale benestare da parte dell’assessorato al Welfare. Alla luce di questo dato, lascia francamente interdetti la dichiarazione rilasciata ieri dall’assessore al Welfare della Regione Lombardia Gallera nel corso di una conferenza stampa tenuta presso l’ospedale Poma. Non si comprende come mai ieri Gallera abbia detto che c’è bisogno di un secondo audit. Delle due l’una: o il primo audit era esaustivo e non c’è bisogno di effettuarne un secondo, oppure c’è qualche elemento che non è stato reso pubblico ma che richiede approfondimenti sostanziali.

Vogliamo infine segnalare che al primo audit interno aziendale aveva partecipato tra gli altri la dottoressa Consuelo Basili, assunta soltanto a fine 2015 dall’ospedale Poma di Mantova e proveniente dall’ospedale di Modena dove lavorava anche, nello stesso reparto, il dottor Longo, citato sulla stampa come esperto esterno scelto per lo svolgimento dell’audit stesso. Una concatenazione che appare quantomeno bizzarra e i cui contorni andrebbero chiariti nell’ambito di una vicenda che appare di più ampio respiro”.