Caporalato: questo provvedimento è solo un primo passo, c’è molto da migliorare

lavoratori-agricoli-2.jpg Roma, 1 ago – “Questo provvedimento è solo il primo passo di una maratona verso il contrasto al caporalato. Un tour de force che deve mettere al centro una azione efficace contro un giro di affari criminale che continua ad insinuarsi nella gestione del mercato del lavoro, calpestando i diritti umani delle persone che lavorano nelle campagne, sfruttate e sottopagate” lo afferma la senatrice Daniela Donno, capogruppo del M5s in Commissione Agricoltura e vice presidente della Commissione Diritti umani.
“Le criticità in questo testo riguardano in modo particolare l’impianto della Rete del lavoro agricolo di qualità, alla quale le aziende non sono obbligate ad iscriversi e che, purtroppo, ha come unico interlocutore le imprese e non i lavoratori – entra nel merito la senatrice Donno -. Avevamo proposto incentivi e sgravi per permettere a tutti gli agricoltori di farne parte, ci ritroveremo invece una rete a macchia di leopardo. Avevamo proposto la creazione di un “telefono rosso” per il lavoratore che volesse denunciare il caporale con garanzia di anonimato. Sul trasporto di persone abbiamo richiesto l’adozione di misure che rendano quanto più possibile trasparenti le modalità del trasferimento.”
“Sul contrasto al caporalato non ci fermeremo di certo qui – prosegue la pentastellata -. Nell’esame in Commissione agricoltura c’è stato un soffocamento del dibattito, procedendo a ritmi forzati a ridosso dell’aula. I nostri emendamenti sono stati bocciati senza appello oppure recepiti nel testo dal relatore, senza darcene il merito – spiega -. Siamo intervenuti dove abbiamo potuto, ed è per questo che abbiamo votato favorevolmente, per iniziare a dare una risposta alle migliaia di persone che anche questa estate si troveranno a lavorare nei campi per qualche euro al giorno”.