Il PD, ostaggio di NCD, contro la riduzione dei tempi e dei costi della giustizia

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Il Governo e il PD, sempre più ostaggi di NCD, sono contro la riduzione dei tempi e dei costi dei processi. In Commissione Giustizia al Senato, infatti, dove è in discussione il provvedimento sulla riforma del processo penale (quello sulla prescrizione e sulle intercettazioni), era stato proposto un emendamento che prevedeva la possibilità di procedere alla notifica degli atti del processo ai difensori di imputati e indagati direttamente attraverso la posta elettronica certificata.
Questa “moderna” modalità di portare a conoscenza gli atti del processo, utilizzata in tutti i paesi europei, avrebbe davvero inciso su due principi fondamentali come la “ragionevole durata del processo” e la “certezza della pena” e avrebbe comportato diversi effetti positivi, come: i) la drastica riduzione dei tempi del processo, considerato che attraverso un semplice clic si sarebbe raggiunto lo stesso risultato, ovvero la spedizione degli atti, per la quale oggi ci si impiega mesi e mesi e spesso senza alcun esito a causa della nullità delle notifiche e dei conseguenti rinvii delle udienze, ecc.; ii) la riduzione dei costi di notifica a carico dello Stato e, dunque, a carico dei cittadini in quanto avrebbe consentito di evitare il pagamento di costi di trasferte, stampe di copie, bolli di conformità, oneri postali, utilizzo di auto pubbliche, benzina, ecc. a favore degli Ufficiali Giudiziari oltre alla conseguente riduzione di personale (addetti alla registrazione, consegna, conservazione e archiviazione degli atti notificati, ecc.). Inoltre, l’emendamento oggetto di ricatto di NCD, qualora approvato, avrebbe consentito: i) di evitare le lungaggine del processo e, dunque, la loro prescrizione e ii) avrebbe fatto giungere a termine molti processi e consentito finalmente allo Stato di ricavare parte di quei miliardi e miliardi di euro che i contribuenti italiani sono costretti a perdere ogni anno da frodi, evasioni, corruzione, appalti illeciti e malaffare. ecc. Ma, purtroppo, nulla di tutto ciò.
Il PD, infatti, che pure aveva presentato l’emendamento a firma del proprio relatore, si è piegato ancora una volta, così come è successo qualche giorno fa con la prescrizione, al NCD di Alfano, ritirando la proposta che avrebbe avuto l’appoggio incondizionato da parte di tutto il M5S, di tutto il mondo dei magistrati e dei giuristi e che avrebbe davvero rivoluzionato i processi nel nostro Paese.
Questa è l’ennesima prova di come questo Governo continui al essere ostaggio dei continui ricatti di NCD e di come Alfano, di fatto, si sostituisca al Ministro Orlando. In questo modo in Italia non ci potrà mai essere alcun vera riforma della giustizia, ma solo il consolidamento di un sistema che agevola indagati, imputati, corrotti e corruttori. Il tutto evidentemente a danno dei cittadini onesti!