Referendum, Ora Pd incassa 500mila euro alla faccia dei cittadini. Per fortuna che aveva promesso risparmi con la riforma

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Roma, 08.08.2016 – “Con la riforma costituzionale il Pd rende gli italiani cornuti e mazziati. Infatti, mentre da una parte mente sapendo di mentire, affermando che la revisione della Carta taglia i costi della politica, dall’altra si intasca i 500 mila euro di rimborsi, denaro pubblico, che sono destinati per legge al loro comitato del sì che ha raccolto le firme per l’indizione del referendum popolare. La cosa più grave è che non c’era neanche bisogno di raccoglierle in quanto il referendum si sarebbe svolto lo stesso dato che, come prevede la Costituzione all’articolo 138, un quinto dei deputati ne aveva già fatto rischiesta”. Lo affermano in una nota congiunta i parlamentari del M5S di Camera e Senato. “Gli esponenti del Pd sono talmente sfacciati che hanno indicato, come responsabile tecnico del comitato, il dirigente Pd di lungo corso, Maurizio Chiocchetti, alla faccia degli italiani e dei risparmi promessi dal trio Renzi-Boschi-Verdini. Il comitato del ‘bastaunsì’ non è neanche stato capace di trovare 10 ragioni per convincere i cittadini a votare sì, fermandosi appena a sei, ma è riuscito a mentire sui risparmi della riforma, ignorando o non conoscendo la stessa nota della Ragioneria dello Stato, ente governativo, che il 28 ottobre 2014 parlava di 57,7 milioni di effettivi risparmi, a dispetto dei loro 500 milioni, cifra letteralmente sparata a caso. Dulcis in fundo, la ciliegina sulla torta, è rappresentata dalla clamorosa ammissione del fatto che se ne siano sempre lavati le mani della partecipazione popolare, quando affermano che ‘quasi nessuna legge di iniziativa popolare arriva a essere discussa’. Siete voi del Pd che siete al Governo e che avete la maggioranza in Parlamento. Quindi – concludono i pentastellati – se tutte le leggi d’iniziativa popolare, fino ad oggi, sono state insabbiate o dimenticate in qualche cassetto del Parlamento, significa che ve ne siete sempre infischiati del principio della sovranità popolare e della conseguente volontà dei cittadini”.