Sisma: evitare “dispersione” abitanti, restare sul posto è priorità

area sisma.jpgRealizzare moduli anche nelle frazioni con pochi nuclei familiari, tempi brevi per garantire di restare sul territorio (a partire da chi vi lavora), limitare il ricorso a strutture ricettive distanti dalle zone colpite

ROMA, 4 settembre 2016 – ” Chiediamo al Governo e a tutte le forze in campo di fare uno sforzo in più: realizzare moduli abitativi anche in quelle frazioni che presentino un numero ristretto di nuclei familiari, consentire il prima possibile di restare sul territorio in primis a chi ne ha la maggiore necessità logistica – attività, lavoratori – e limitare il ricorso a strutture ricettive ubicate in luoghi distanti dalle aree terremotate. Il governo ha dimostrato che, quando vuole, fa passare qualunque provvedimento, abbattendo tempi e regolamenti a suo piacimento: metta altrettanta energia anche in questa situazione”.

Lo affermano i parlamentari M5S.

” I 7 mesi per la realizzazione dei moduli per gli sfollati sono una tempistica che rischia di compromettere le attività di chi lavora e produce in quel territorio, premessa necessaria per consentire a quella terra di tornare a vivere. Dunque, questi cittadini in particolare, hanno la necessita di restare in loco e far ripartire il prima possibile le proprie attività, non appena venga accertata la sicurezza delle strutture. Altro passaggio essenziale: la costruzione dei moduli abitativi deve avvenire in tutti i centri, anche là dove si contino pochissimi nuclei familiari. Se così non fosse, si rischia di condannare diverse frazioni, oggi unico e ultimo presidio sul territorio, all’isolamento e all’abbandono. Ai due punti sopra citati si lega il terzo, relativo all’accoglienza nell’immediato. L’area colpita il 24 agosto e nei giorni successivi presenta strutture recettive e un alto numero di seconde case. Qualora vengano garantite le condizioni di sicurezza, riteniamo ci siano tutte le condizioni affinché i cittadini sfollati possano risiedere presso quelle strutture, senza trasferimenti in quelle pur generosamente offerte da amministrazioni che però, in alcuni casi, distano decine di chilometri da quel territorio. L’allontanamento certamente rischierebbe di accentuare il senso di sradicamento”.