Scuola: basta spot e bugie, ora serve serietà

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Oggi il Presidente del Consiglio, in coincidenza con l’avvio del nuovo anno scolastico, torna ad esibirsi nei suoi soliti teatrini che ormai non incantano più nessuno, facendo promesse da marinaio e dando numeri a caso.
Ma alla luce della condizioni del nostro sistema scolastico, delle tante difficoltà che insegnanti, studenti e famiglie si ritrovano ad affrontare, e soprattutto a fronte dell’emergenza sicurezza nelle scuole che dopo il terribile terremoto di agosto è sotto gli occhi di tutti, lo invitiamo a smetterla con i suoi spot e le sue bugie, ora è il momento di essere seri.
Renzi è tornato ad annunciare l’ennesimo tour nelle scuole, esattamente come fece nel 2014 quando promise che ogni settimana sarebbe andato in un istituto scolastico per poi tradire clamorosamente la sua promessa.
Poi c’è il bluff dei 4 miliardi che questo governo avrebbe stanziato per risistemare le scuole: sappiamo benissimo che in realtà si tratta in parte di fondi stanziati da governi precedenti, in parte di prestiti e non di investimenti veri e propri, in parte di promesse future, ad ogni modo soldi che sono ben lontani dai miliardi sbandierati da Renzi, che ha semplicemente raccolto e in buona parte riutilizzato soldi già in bilancio ma non ancora spesi, e ad ogni modo insufficienti a risolvere definitivamente quella che è una vera e propria emergenza sociale.
Ad oggi tantissime scuole continuano a non avere la certificazione antisismica e di fatto Renzi non sta facendo nulla contro il dissesto e per la prevenzione antisismica: come riporta lo stesso governo sul sito Italia sicura – Scuole, a livello nazionale questo tipo d’interventi sono stati una piccola parte del totale dei lavori eseguiti.
Solo per fare un esempio, dai dati forniti dal Ministero stesso abbiamo calcolato che in Abruzzo solo un quarto delle nostre scuole viene classificato come ‘progettato o successivamente adeguato con la normativa tecnica antisismica’.
I nostri migliori auguri vanno agli studenti che ancora una volta si trovano a ricominciare l’anno scolastico e ai tanti docenti, chiamati a svolgere il loro ruolo delicatissimo pur tra mille difficoltà.