Pesca, subito sistema quote per pesce spada

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Roma, 4.10.2016 – “Il provvedimento del Ministero delle Politiche Agricole, che stabilisce con grave ritardo le misure per il fermo pesca del pesce spada, è purtroppo una goccia nel mare se consideriamo lo stato di sovra sfruttamento a cui 30 anni di politiche irrazionali hanno ridotto questo stock ittico, diminuito del 70%. Il Governo intervenga con maggiore determinazione dando ascolto all’ultimo grido di allarme lanciato lo scorso luglio in Marocco dalla Commissione Internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico (ICCAT) sullo stato del pesce spada nel Mediterraneo”. Lo dichiarano i deputati del M5S della Commissione Agricoltura. “Non c’è bisogno di interventi parziali e deboli ma di un piano di recupero robusto ed immediato che, insieme ad altre misure, definisca le quote per il pesce spada – incalza la deputata 5stelle Silvia Benedetti – Un piano di recupero che, come suggerisce anche la Ong Oceana, definisca limiti di cattura e regoli la pesca attraverso un sistema di quote, in grado di evitare gli errori clamorosi compiuti per il tonno rosso che hanno favorito una lobby di pochi armatori che di fatto hanno il monopolio; includa misure di monitoraggio, controllo e sorveglianza per combattere la sovrapesca; riveda la taglia minima di cattura e adotti chiusure stagionali per l’attrezzo così da ridurre le catture di esemplari giovani; migliori la conservazione di specie vulnerabili catturate nell’ambito della pesca al pesce spada; favorisca i sistemi di pesca più selettivi e sostenibili”.