Referendum: un NO per spezzare il patto tra PD, Verdini e Alfano

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Votare NO alla riforma costituzionale è vitale per il nostro Paese. Servirà anche a spezzare, una volta per tutte, lo strano sodalizio della maggioranza di governo tra PD, Verdini e Alfano che sta letteralmente affossando il nostro Paese. Grazie a questo patto, infatti, non vengono approvate misure urgenti per contrastare la corruzione, l’evasione e il malaffare negli appalti pubblici. Un patto che continua a sottrarre miliardi di euro ai cittadini. Il governo, infatti, sostenuto dal partito di un plurindagato (ALA) e da quello di Alfano (NCD) non può, per ovvie ragioni, proporre e approvare misure come la riforma della prescrizione, come l’agente provocatore, il DASPO per politici, funzionari pubblici e imprenditori corrotti, il whistleblowing, la riforma del 416 ter sul voto di scambio politico mafioso, il falso in bilancio per le cooperative, la confisca dei beni detenuti dai corrotti e dagli evasori. Ha fatto finta di farlo all’inizio della legislatura quando ha commissionato al procuratore Gratteri un dossier per la riforma della giustizia contenente i suddetti interventi. Ha fatto finta di farlo quando ha tentato di valutare le proposte del Presidente Pietro Grasso. Ha fatto finta di farlo nominando a capo dell’agenzia ANAC Cantone, sbandierato come salvatore della patria, ma senza alcun potere coercitivo, investigativo e giudiziario. Ma poi, una volta stretto il patto con Verdini e Alfano, dai voti dei quali l’esecutivo dipende ed è ricattato, ha chiuso nella muffa degli armadi il dossier di Gratteri, ha annacquato alcune misure proposte da Grasso privandole di sostanza e rendendole sterili, e ha insabbiato nelle commissioni la maggior parte dei provvedimenti di riforma, cambiando, addirittura, direzione. E così ha iniziato a fare condoni penali per i grandi evasori, ad agevolare la grande evasione con l’aumento delle soglie di non punibilità, a intervenire sulle intercettazioni, a non intervenire sugli appalti e a bocciare tutte le proposte del M5S. Alimentando in questo modo fenomeni illeciti e corruttivi che hanno e stanno distruggendo le speranze del Paese. L’unica cosa che doveva fare, insomma, non l’ha fatta. Ha fallito la missione! Adesso c’è la grande opportunità. Il referendum su una riforma (sempre frutto del loro patto) che, ricordiamo, toglie e riduce i diritti ai cittadini (da quello sul voto a quello per la formazione delle leggi popolari, a quello di intervenire a tutela dei propri territori), peggiora la vita degli italiani (nessun diritto civile, politico, sociale, economico o di rappresentanza in più per i cittadini è previsto nella riforma nonostante 47 articoli modificati), e solidifica ancor di più il rapporto tra partiti, poltrone e politici teso all’occupazione e all’abuso delle istituzioni. In più con il privilegio dell’immunità parlamentare per coloro (sindaci e consiglieri) che, guarda caso, sono maggiormente esposti proprio alla corruzione.
È evidente, dunque, come questo Governo sia andato e vada sempre nella direzione opposta: non di contrasto, ma di proliferazione dell’illegalita’. Un ulteriore motivo – serio – per cui IoDicoNO e provare a spezzare definitivamente un legame dannoso per il nostro futuro!