Calenda che spinge per il Ttip ora si scopre no global

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Roma, 11 novembre 2016 – «Il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda da Bruxelles ci fa sapere che la globalizzazione è stata gestita male e che l’innovazione tecnologica ha comportato la perdita di posti di lavoro. Una giravolta di dichiarazioni che proviene proprio da chi, come lui, è da sempre un fervido sostenitore di quei trattati quali Ttip e Ceta. Trattati che qualora fossero approvati sconvolgerebbero le nostre economie spazzando via intere filiere produttive italiane a vantaggio delle multinazionali. Quello sì che sarebbe il disastro, per tutto il tessuto produttivo italiano e per i lavoratori». Lo dichiarano i deputati M5S in Commissione Attività produttive.
«Invece di andare in giro a propagandare il sì al referendum, il ministro dedichi il suo tempo alla disastrosa situazione italiana dove, anche grazie al 70% delle risorse economiche del ministero devolute agli armamenti e al loro indotto, poco ne rimane per lanciare la nostra economia e le nostre eccellenze produttive. Secondo il ministro l’innovazione tecnologica ha comportato perdite di posti di lavoro. Analisi vergognosa. Non sarà che il lavoro si perde soprattutto per le politiche neoliberiste e favorevoli a un certo tipo di globalizzazione sponsorizzate da questo governo? Molte aziende chiudono i battenti in Italia per trasferirsi in Gran Bretagna. Ecco i primi risultati della Brexit. Il ministro si occupi di questo invece di sparare a zero sulla politica internazionale solo per portare acqua al mulino del sì referendario», concludono i deputati pentastellati della Commissione attività produttive.