Alluvioni, malgoverno a Genova continua. Su dissesto solo bugie

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Roma, 28 novembre – “La condanna dell’ex sindaco di Genova Marta Vincenzi ci sembra un atto assolutamente dovuto per una vicenda terribile e sconcertante. Ma il malgoverno del Pd in città non è finito certo con le dimissioni della Vincenzi. E d’altro canto sull’emergenza ormai cronica del dissesto idrogeologico in tutta Italia il partito di maggioranza e il premier si distinguono per promesse vacue e per vere e proprie bugie»: è il commento dei deputati M5S liguri e della commissione Ambiente della Camera.
«Genova è ancora sott’acqua – commenta il deputato ligure Simone Valente – e i problemi di dissesto non sono stati affatto risolti. Tutt’altro. Nel 2014 incontrato con Beppe Grillo il prefetto, presentando un nostro pacchetto di proposte per la gestione dell’emergenza e per la programmazione di interventi di mitigazione. Ma da allora non è cambiato nulla».
«Quelle del governo sull’Italia sicura e sul dissesto sono solo bugie e tweet. La realtà è un’altra – affermano le deputate M5S in commissione Ambiente Federica Daga e Patrizia Terzoni – Il Grande Piano contro il dissesto idrogeologico 2015-2020 annunciato a più riprese da Renzi dovrebbe valere 9 miliardi. Bugie. Secondo i dati ufficiali del ministero del Tesoro fino ad oggi sono stati spesi in tutto 74 milioni, tra l’altro stanziati da Letta e dai governi passati. Da qui al 2018 ci sono sulla carta 350 milioni in tutto, tutti stanziati da governi passati nel 2013: 150 milioni quest’anno, 50 nel 2017 e 150 nel 2018. Il governo Renzi non ha messo un euro in più. Lo Sblocca Italia del 2015 aveva stanziato 45 milioni per i programmi anti-dissesto “dei provveditorati regionali”: finora sono stati assegnati solo i 2 milioni del 2015», rendicontano le due deputate.
«Anche i soldi raccolti da varie iniziative pubbliche come gli sms solidali non sono mai arrivati agli alluvionati – precisa la consigliera regionale M5S Alice Salvatore – Ricordiamo che stiamo parlando di un sindaco condannato per aver fatto falsificare i verbali della Protezione civile nel 2011 per dimostrare che l’allarme era arrivato in ritardo. E per questo non aveva fatto chiudere le scuole. Quando arrivò la piena, travolse le mamme e le ragazze che rientravano da scuola».