L’Europa stronca lo ‘Sblocca Italia’: investire in recupero materia non inceneritori

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Dall’Europa (quella per la quale il Pd si straccia le vesti tutti i giorni) arriva una nuova mazzata contro la politica inceneritorista dello Sblocca Italia di Renzi (e Gentiloni) e del disastroso ministro Galletti.
I fatti. La Commissione Europea ha appena pubblicato il nuovo documento sul ‘Waste to Energy’ (energia da rifiuti). Da una prima analisi di Enzo Favoino, uno dei massimi esperti internazionali , che lavora presso la Scuola Agraria del Parco di Monza (ente morale che annovera tra i massimi europei in campo di recupero materia e compostaggio e politiche Rifiuti Zero) il documento stronca nettamente le politiche pro inceneritori dello ‘Sblocca Italia’ del Pd. La stessa analisi viene riproposta da Zero Waste Europe

INVESTIMENTI IN RECUPERO MATERIA DEFINANZIARE INCENERIMENTO
In questo documento il ruolo futuro dell’incenerimento viene fortemente ristretto e compresso, rispetto alla situazione attuale, i piani in essere ed alle politiche di finanziamento.
In particolare nel documento si sottolinea la necessità di riorientare gli investimenti (anche quelli della Banca Europea degli Investimenti – BEI) verso i più alti livelli della gerarchia di gestione dei rifiuti cioè riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero di materia, una cosa importantissima perchè sinora i programmi di finanziamento ed i fondi strutturali sono andati soprattutto ad inceneritori e discariche, un problema è stato più volte segnalato anche da organizzazioni come Bankwatch.
TROPPI INCENERITORI – Nel documento si cita poi la presenza di eccesso di capacità d’incenerimento già oggi in molti Paesi . L’Italia è peraltro elencata tra i Paesi che hanno molti inceneritori, non tra quelli in cui mancano, togliendo un argomento a chi dice “dobbiamo portarci al passo di altri Paesi” tipico di Galletti e Pd.
PROGRAMMARE PENSANDO A RICICLO E RECUPERO NON SMALTIMENTO– Ma ancora più importante è ‘la necessità che gli Stati Membri e le Autorità che si occupano di pianificazione prendano in considerazione, quando programmano inceneritori l’evoluzione a lungo termine di raccolta differenziata e riciclaggio: dunque, si dovrebbe prendere in considerazione il 65 o 70% di effettivo recupero di materia al 2030, come previsto dalla discussione in corso sul Pacchetto Economia Circolare, non la situazione attuale’.
RIDURRE INVESTIMENTI IN INCENERITORI – Secondo l’analisi dell’esperto della Scuola Agraria Parco di Monza e di Zero Waste Europe, in generale, vi è un forte mandato alla BEI (Banca Europea per gli investimenti) ed ai Paesi Membri di rivedere i loro finanziamenti/fondi per la realizzazione delle infrastrutture di settore, riducendone la quota all’incenerimento (e comprimendone fortemente la possibilità) ed allineandoli invece con l’evoluzione prevista della politica di rifiuti ‘Economia Circolare’ .
In pratica l’affossamento totale delle politiche dello Sblocca Italia di Renzi, Galletti e Gentiloni e di tutti gli inceneritoristi e filo-discariche d’Italia. Proprio quello che il Movimento 5 Stelle sostiene da anni.
LA PROPOSTA M5S – L’impianto complessivo dello Sblocca-Italia è da rivedere e va cancellata definitivamente la previsione di nuovi inceneritori di rifiuti in Italia, anzi bisogna incentivare a livello industriale la loro dismissione progressiva e programmata degli impianti d’incenerimento (già oggi con una corretta gestione dei rifiuti si potrebbero spegnere i primi 10), come propone da sempre il Movimento 5 Stelle attraverso investimenti industriali nell’estensione della raccolta differenziata domiciliare (‘porta a porta’ ) per cittadini e utenze con tariffa puntuale in tutti i Comuni d’Italia , la creazione di nuove filiere del riciclo e recupero di materia. Queste politiche tra l’altro potrebbero creare 195.000 posti di lavoro attraverso il recupero di materia spinto.