Cyber bullismo si chiacchiera mentre viene smembrata la polizia postale

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“Il cyber bullismo è oggettivamente un grave problema che deve essere affrontato soprattutto con l’educazione piuttosto che con la sola repressione. Se ad oggi non c’è ancora una legge, bisogna ringraziare come al solito il PD che ha tentato di farne un vero e proprio bavaglio per la rete, piuttosto che pensare a tutelare i minori. Ma dall’altro canto la vera criticità risiede nelle forze e nei mezzi che vengono forniti alla polizia postale per contrastare il fenomeno, ovvero nessuno”.
I deputati M5S della commissione Giustizia e Affari Costituzionali puntano il dito contro lo smembramento dell’unica forza preposta al controllo dei crimini in rete: “La cyber security dovrebbe essere la nostra priorità, eppure il Governo ripete lo stesso teatrino di sempre: parole ma zero fatti. La conseguenza è la chiusura degli uffici della polizia postale, la riduzione di un terzo degli agenti, da novecento a seicento e l’emorragia non si arresta. Da una parte la promessa di dare almeno 150 milioni, parole di Renzi, che non sono mai diventate realtà, dall’altra una riorganizzazione che sta tagliando una delle specialità di polizia più necessarie, non solo per il contrasto al cyber bullismo ma anche alle diverse minacce terroristiche in rete. Non si possono dedicare giornate senza poi mai affrontare i veri nodi delle questioni, ovvero una legge che stenta ad essere approvata in via definitiva e una forza di polizia smembrata”.