Decreto Milleproroghe: quest’anno, il minestrone è ancora più indigesto

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Arriva il nuovo anno e, puntuale, arriva anche il decretone Milleproroghe. Usanza tutta italiana che in un solo minestrone imbarca molte schifezze che la politica non ha potuto infilare nella legge di Bilancio. Quest’anno il minestrone è più indigesto del solito, un vero “Millemarchette”.
Mille sono i favori che la casta fa a se stessa: ad esempio, la proroga della Cassa Integrazione Straordinaria per i dipendenti dei partiti in crisi, come PD e Lega, o di quelli già morti e sepolti da tempo, come i DS o il PDL. Potranno ora tenere in CIGS i dipendenti in esubero, ancora per un anno intero. E’ un’agevolazione del tutto in deroga, un vero furto per le casse dello Stato che ci può costare fino a 11,5 milioni di euro.
Per quanto riguarda i cittadini, invece, la pur misera Dis-Coll che dovrebbe sostenere il reddito dei co.co.co. e co.co.pro. senza lavoro, viene prorogata soltanto fino a giugno e con una dotazione che non arriva nemmeno a 20 milioni di euro.
In più i partiti si sono dati sei mesi di tempo in più per presentare gli atti che certificano la regolarità dei bilanci, in modo da evitare maximulte: in questo caso parliamo di una sanzione amministrativa da 200mila euro. La cosa più grave ed inquietante è che, questi rendiconti finanziari, che avrebbero dovuto essere presentati entro giugno e che, invece, potranno essere presentati a dicembre, riguardano i bilanci degli anni 2013, 2014 e 2015. E’ chiaro che, prorogandosi i termini per la presentazione dei bilanci, i partiti evitano di incorrere nelle sanzioni per aver infranto quelle poche regole che avrebbero dovuto rispettare.
Nell’ansia di garantire quelli che ritiene “diritti dei partiti”, il governo si scorda i diritti dei nostri bambini e ragazzi che vanno a scuola. Il Milleproroghe, infatti, rinvia ancora l’operatività dell’adeguamento alle norme antincendio da parte dei plessi scolastici, asili nido compresi. Morale? A maggio 2016 oltre il 60% delle 42mila scuole italiane non era ancora a norma. Dobbiamo aspettare di piangere la prossima tragedia tra i banchi prima di fare qualcosa?
Poi c’è il capitolo taxi, con la maggioranza che equipara gli Ncc alle auto bianche. Mentre, con un piccolo regalo, alla società Expo 2015 in liquidazione non si applicano le norme sulla spending review nelle amministrazioni pubbliche fino alla nomina del commissario liquidatore.
E che dire dell’emendamento M5S che avrebbe neutralizzato una norma probabilmente molto cara ai predecessori di Gentiloni al governo? La nostra modifica è stata bocciata ed è stato così mandato in pensione, tra gli altri, anche il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo che ha in mano l’indagine Consip, in cui sono coinvolti Renzi, il babbo, gli amici del Babbo, Luca Lotti e compagnia bella.
Nel frattempo gli ambulanti sono protetti dall’attacco della Bolkestein soltanto fino al 31 dicembre 2018. Il M5S puntava a una proroga almeno fino al 2020, ma è chiaro che l’obiettivo finale è espungere la categoria dalla disciplina Ue che ucciderebbe un settore con 200mila Pmi e oltre 400mila lavoratori.
Il governo concede poi un altro anno alle Agenzie fiscali per bandire i concorsi per i dirigenti e sanare così il vulnus della sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittime circa 800 figure apicali nominate senza aver superato un regolare concorso.
Ce n’è anche per i corpi militari: il M5S ha pesantemente criticato l’ennesima proroga della rappresentanza militare che toglie il diritto di voto e di scelta democratica ai componenti delle forze armate. E abbiamo tentato anche di allungare le procedure di mobilità per dare più tempo agli appartenenti del Corpo Forestale dello Stato, ormai incorporato nell’Arma dei carabinieri, di scegliere un’altra articolazione della Pa cui essere destinati per non essere costretti alla militarizzazione. Purtroppo, non ci hanno dato ascolto.
Inoltre, hanno rinviato di un altro anno la possibilità di far diventare obbligatoria la produzione di acqua calda sanitaria attraverso pannelli fotovoltaici nelle nuove costruzioni.
Il 23 febbraio, poi, tutta l’Italia spegnerà monumenti ed edifici pubblici per la campagna M’illumino di meno. Ebbene da due anni si stanno aspettando i decreti attuativi per far entrare in funzione il Fondo destinato all’efficientamento energetico degli edifici pubblici.
Infine, di anno in anno, vengono fatti regali ai costruttori, a discapito della sostenibilità e del risparmio energetico: anche quest’anno si potranno costruire nuovi edifici residenziali senza montare obbligatoriamente pannelli fotovoltaici.
Insomma, norme e decisioni importantissime di cui il Paese ha bisogno da tempo: ma il governo preferisce, ancora una volta, prorogare. Spera forse che provvedano i posteri.