Salute: governo rimanda ancora assunzione personale medico, governance farmaceutica

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Bocciata anche la richiesta di fermare la proroga sulla sperimentazione animale. Disattese ancora una volta misure che avrebbero bisogno di immediata attuazione


ROMA, 21 febbraio 2016 – “Ancora una volta, l’ennesima, attraverso emendamenti mirati avevamo chiesto di non rinviare ulteriormente l’assunzione del personale sanitario, il riordino della governance farmaceutica e l’applicazione del divieto su talune sperimentazioni animali. Ancora una volta, l’ennesima, governo e maggioranza hanno sbattuto la porta in faccia al buonsenso e ai diritti dei lavoratori”.

Così i deputati M5s in commissione Affari Sociali.

“Nello specifico, sull’assunzione personale sanitario, ci aspettavamo che fossero finalmente resi pubblici tutti i dati del fabbisogno sul personale trasmessi dalle Regioni al ministero della Salute, al fine di consentire alle stesse l’immediata assunzione di personale. Niente di tutto questo: il balletto sui numeri va avanti da un anno e anche stavolta la risposta è stata rimandata a data da destinarsi. Sul riordino della Governance farmaceutica il governo ha ammesso che il rinvio si è reso necessario per sanare il contenzioso con le case farmaceutiche generato dal decreto sugli enti locali: un provvedimento che a suo tempo avevamo avversato proprio intravedendo il rischio, divenuto realtà, di contenziosi. Tale riordino avrebbe dovuto contenere anche la governance dell’Aifa. Per questo motivo con un ordine del giorno chiederemo al governo di impegnarsi affinché sia il Direttore Generale, sia i componenti della Commissione consultiva tecnico-scientifica, sia del Comitato prezzi siano nominati attraverso procedure diverse rispetto a quelle attuali, nel segno della maggiore trasparenza – come già chiesto in occasione del Decreto sugli Enti Locali -.

Infine, sulla sperimentazione animale a fini scientifici, avremmo voluto evitare la portata della nuova proroga prevista dal provvedimento e rendere effettivo il monitoraggio sull’esistenza di metodi alternativi. Ci è stato detto solo e sempre “no” e, a questo punto, abbiamo almeno presentato degli ordini del giorno su materie che però avrebbero avuto bisogno di una seria presa in carico già da tempo”.