Voli di Stato, ora basta: denunciamo Alfano, e poi approviamo la legge M5S

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Angelino Alfano pare sia detentore di un record su cui c’è poco da vantarsi: secondo gli ultimi scoop giornalistici, è il ministro che fa un maggior uso dell’aereo blu di Stato. Da agosto 2016 ad oggi il ministro degli Esteri si sarebbe imbarcato 68 volte sugli aerei messi a disposizione dalla presidenza del Consiglio, e 27 volte su 68 l’aereo pare sia stato utilizzato per viaggi verso la Sicilia, dove il ministro risiede, e in particolare che in otto occasioni su 27 pare si sia trattato di voli fatti in periodi che non comprendevano impegni pubblici: tutto riportato dai giornali.
Non è possibile che queste storie continuino ad emergere periodicamente, si facciano scoop, ma poi nessuno vada fino in fondo. Lo fa il M5S: la nostra Commissione Trasporti, che ha già presentato un’interrogazione parlamentare in proposito, nei prossimi giorni presenterà in Procura una denuncia contro il Ministro.
Vogliamo chiarire una buona volta se quanto riportato dai giornali è vero, e in particolare se sono stati autorizzati per Alfano voli di Stato non destinati a missioni istituzionali. Se il Ministro è sottoposto al regime di “protezione 1”, che prevede l’uso di mezzi di sicurezza in ogni occasione, vogliamo sapere se le ragioni tuttora sussistono.
Perché diciamola tutta: in un’epoca di spending review non ci sono ragioni di sicurezza e di protocollo tali da giustificare un abuso di tale modalità di trasporto che rappresenta la più costosa in assoluto per il contribuente. I dati parlano chiaro: i voli blu ci costano in media 50 milioni di euro l’anno. Per risolvere il problema basterebbe approvare la nostra proposta di legge a prima firma Paolo Niccolò Romano, e che prevede le consuete misure di buon senso come nello stile M5S:
1. I voli di Stato sono concessi unicamente per finalità istituzionali e limitati alle cinque figure apicali dei nostri vertici istituzionali (Presidente della Repubblica, Presidenti di Camera e Senato, Presidente del Consiglio dei Ministri e Presidente della Corte Costituzionale);

2. Per i membri del governo e delle delegazioni ufficiali degli organi costituzionali i voli di Stato sono concessi unicamente per le missioni istituzionali all’estero in quanto l’attuale rete aeroportuale e l’alta velocità ferroviaria possono già oggi garantire spostamenti in tempi celeri e ragionevoli;

3. In tutti i casi i voli di stato sono vietati laddove sussistono valide alternative di trasporto e in occasione di operazioni di addestramento;

4. I voli di Stato dettati da ragioni di sicurezza devono riguardare pericoli e minacce insorgenti e persistenti in concreto e non presunti;

5. Tutti i voli di Stato devono essere resi pubblici mediante pubblicazione nei siti internet istituzionali di tutti gli organi costituzionali interessati insieme alle informazioni sulle ragioni del loro utilizzo.

6. Infine a controllare l’effettiva applicazione di tali disposizioni sarà la Corte dei Conti a cui l’ufficio preposto alla concessione dei voli di Stato, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, dovrà trasmettere le informazioni amministrative, tecniche e finanziarie dei voli effettuati per gli accertamenti sulla loro legittimità e appropriatezza. 


Mentre attendiamo l’esito delle indagini della Procura, ci attiveremo per far calendarizzare la discussione della legge in aula. Basta con gli aerotaxi di Stato a spese dei cittadini.