Agromafie: basta attese, il Parlamento approvi subito la legge

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Dalla presentazione del rapporto 2017 sulle Agromafie redatto dell’osservatorio di Coldiretti insieme ad Eurispes, emergono dati inquietanti di come le mafie stiano spostando già da diversi anni i loro interessi sul comparto agricolo, unico settore del Paese con potenziali di crescita.
La portata di questo giro di affari è impressionante. Oltre il 30% del settore agricolo è invaso da infiltrazioni mafiose per un volume di affari che supera i 20 miliardi di euro. Le tecniche sono le più disparate: dalle vecchie modalità di conquista territoriale attraverso i furti e i pascoli abusivi, fino ad arrivare al lavaggio di denaro sporco attraverso l’uso della rete. Racket, interventi nella filiera, acquisizioni aziendali, gestione della distribuzione, controllo del caporalato, sono solo alcuni degli aspetti attorno ai quali si muovono le mafie.
In questi anni vi è stato un grande impegno delle forze dell’ordine per il contrasto di questi reati, ma non è sufficiente. I ministri Orlando, Martina e Minniti si riempiono la bocca di buoni propositi ma ignorano un punto fondamentale.Un ulteriore passo verso la lotta alle agromafie passa anche attraverso la nascita di un disegno di legge sui reati in agricoltura. Una bozza di testo che da mesi giace nei cassetti dei ministeri, e che ancora, dopo un anno e mezzo, non è approdata in Parlamento. Che cosa stiamo aspettando?
È necessario che questo Ddl venga calendarizzato al più presto, discusso e approvato in tempi brevi. Non lo dice solo il Movimento 5 stelle, ma a sostegno di questa tesi vi sono le autorevoli voci del giudice Cantone dell’Anticorruzione, e di Roberti, Procuratore nazionale Antimafia.