Università Cassino: “buco” da 40 milioni è solo ultimo capitolo mala gestione

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ROMA, 14 marzo – “Alla mala gestio dell’Università di Cassino deve essere posta immediatamente fine, senza per questo penalizzare né l’ateneo né i suoi lavoratori. Il buco da oltre 40 milioni, 35 dei quali rappresentati da contributi non versati all’Inps, è solo l’ultimo capitolo di una situazione che da tempo presenta aspetti molto critici. Sono più di due anni che il M5s sta attenzionando l’università laziale, prima attraverso gli atti parlamentari del deputato Gianluca Vacca e dalla senatrice Vilma Moronese e, recentemente, il deputato Luigi Gallo ha presentato un’interrogazione rivolta al Miur proprio rispetto a questo debito che grava sull’università laziale, chiedendo al dicastero se sia a conoscenza di questo presunto debito e quali azioni saranno adottare per sanzionare le eventuali responsabilità o omissioni compiute da componenti degli organi coinvolti, compreso il Collegio dei Revisori dei Conti”.

Lo affermano i deputati Luigi Gallo, Gianluca Vacca e la senatrice Vilma Moronese per il quali “il primo pensiero va assolutamente nei confronti dei lavoratori, che avrebbero subito un’angheria ignobile: risulterebbe infatti che a circa 600 dipendenti tra il 2011 e il 2014 non sarebbero stati versati i contributi all’Inps”.

Nell’interrogazione Gallo chiede anche al ministero dell’Istruzione di controllare anche gli anni precedenti a quelli analizzati, che vanno dal 2011 al 2016, e viene ricordato che l’attuale Rettore, il professor Giovanni Betta, avrebbe disposto le verifiche per accertare tale debito e pare che abbia già messo in mora l’ex Rettore Ciro Attaianese, l’ex Direttore amministrativo, Ascenzo Farenti e l’ex Direttore Generale, Raffaele Simeone. Vale a dire, i tre componenti del collegio dei revisori – l’organo di controllo interno delle università su amministrazione, finanzia e contabilità – in carica durante il periodo incriminato.

“Lo ribadiamo – concludono i tre parlamentari M5s – , da tempo avevamo riscontrato che l’Università di Cassino meritava di essere posta sotto la lente di ingrandimento e quello del buco di bilancio sembra essere il caso che ha fatto esplodere il bubbone. Al netto degli opportuni accertamenti del caso, nei confronti di eventuali responsabili si dovrà agire con il massimo rigore”.