Banche venete: vogliamo la garanzia che non ci sia bail-in – Question Time M5S

Questiontime_sibilia pesco.png
Avanti un altro. Mentre la vicenda Mps è ancora a bagnomaria con il rimpallo di valutazioni tra Bce e Ue sulla ricapitalizzazione precauzionale da 8,8 mld (?), di cui circa 6,5 (?) dovrebbero essere a carico dello Stato, ecco che la situazione rischia di precipitare per le due banche venete che non si capisce neanche più se potranno fondersi o meno.
Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Gli ex feudi di Gianni Zonin e Vincenzo Consoli, oggi nel mirino della magistratura. Almeno 17 mld di impieghi lordi che tornano indietro con difficoltà e 9,5 mld di sofferenze lorde. Un’altra storia di risparmiatori traditi (almeno 170mila), banchieri spregiudicati, prestiti facili agli amici degli amici e vigilanza quantomeno distratta. Risultato? Boom dei crediti deteriorati, appunto, ma pure 3,5 miliardi iniettati da Atlante già in fumo e banche sull’orlo dell’insolvenza. Come con Montepaschi, il governo ha prima fatto spallucce e poi dormito per mesi.
Ora si allunga di nuovo l’ombra dello sciagurato bail-in o quantomeno del burden sharing (1,2 mld di obbligazioni subordinate a rischio), mentre qualcuno dal Nord Europa invoca l’intervento del Mes per gli istituti Italiani e per la piaga dei 360 mld complessivi di Npl che gravano sul sistema.
Il M5S oggi, alla Camera, ne chiede conto al Tesoro con un question time dei portavoce della Commissione Finanze. Padoan continua a tergiversare e a questuare il via libera dalla Ue per la ricapitalizzazione precauzionale. Ma intanto è evidente che il governo non ha una strategia complessiva. Lo si capisce dal diverso trattamento riservato ai risparmiatori Mps rispetto a quelli traditi dalle quattro banche risolte a novembre 2015. Trattamento che sarà ancora differente per i tanto soci delle due popolari venete.
Tante sfumature d’imbroglio. Mentre serve una nuova visione del credito e del risparmio. Una visione che il M5S trasformerà in realtà quando sarà al governo.
Deputati M5S Commissione Finanze