Gli Usa col fossile guardano al passato, il futuro a 5 stelle sono le energie rinnovabili

climate_change_ftlia.jpg
In un mondo in cui la generazione distribuita, l’efficienza energetica, la produzione e l’autoconsumo di energie rinnovabili nonché la riduzione dei consumi, rappresenta il futuro per tentare di arginare i danni che i cambiamenti climatici producono sul pianeta, per salvaguardare l’ambiente e la salute dei suoi abitanti, cosa fa Trump? Esattamente il contrario di quel che andrebbe fatto: vuole tornare al carbon fossile con un balzo indietro di decenni, aprire a nuovi oleodotti (Key access) e spingere sulle altre fonti fossili nazionali (Shale gas e oil).
L’accordo mondiale sul riscaldamento climatico e l’impegno a ridurre le emissioni, firmato a Parigi nel 2015, che ha visto l’impegno storico di Usa e Cina, pur risultando altamente insufficiente a detta degli scienziati, rischia così di essere sconfessato politicamente dalla nuova amministrazione americana. Anche se, di fatto, il Clean power plan voluto da Obama non era ancora stato applicato a causa dei ricorsi presentati alle corti federali di numerosi Stati americani, era comunque una strada tracciata verso un futuro decarbonizzato. Quest’anno alla Cop22 a Marrakech, anche le aziende americane si sono espresse negativamente verso Trump perché avrebbe annullato il loro sforzo verso una maggiore sostenibilità.
Oggi è più economicamente ed energicamente conveniente investire nelle rinnovabili. Continuare col carbone non è solo un suicidio per il clima e per la salute dei cittadini, ma è anche sintomo che siamo di fronte alla solita politica serva delle lobby fossili. Il MoVimento 5 Stelle con il programma energia recentemente votato e approvato sul blog si impegna a portare nel più breve tempo possibile l’Italia alla decarbonizzazione.