Al CDA Poste, il governo vuol nominare il gestore dei fondi… crollati?

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I criteri che il governo utilizza per le nomine di Stato hanno fatto scuola: peggio ci si comporta, più si viene premiati. L’ultima è una nomina del Tesoro, che ha indicato Carlo Cerami quale membro del Cda di Poste.
Carlo Cerami è il presidente del Consiglio di Amministrazione di InvestiRe Sgr, società che fa capo alla famiglia Nattino e che ha gestito due dei quattro fondi immobiliari collocati anche da Poste tra il 2002 e il 2005. Fondi che hanno ottenuto risultati disastrosi: milioni di euro di perdite, per decine di migliaia di piccoli investitori convinti di aver fatto un affare comprandone le quote. Brillante esempio il fondo Invest Real Security, che ha rimborsato poco meno di 400 euro su titoli che erano stati comprati a 2.500 euro: un vero bagno di sangue. A breve chiuderà anche il fondo Obelisco, a fine 2018, e già i risparmiatori ne paventano le sorti.
Complessivamente, i quattro fondi raccolsero circa 850 milioni in 340mila quote: una situazione peggiore di quella delle famigerate quattro banche del novembre 2015. Ma in questo caso ci ha rimesso anche Poste, sia economicamente che come danno di immagine.
Le nomine del CDA saranno ratificate nell’assemblea degli azionisti del prossimo 27 aprile. Prevarranno, quindi, i soliti criteri “meritocratici” alla vaccinara?
Deputati M5S Commissioni Attività produttive, Finanze e Trasporti