Cultura: colpo basso del PD contro la tutela delle opere d’arte

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Il PD ha usato il DDL Concorrenza per indebolire i vincoli che sino ad oggi hanno permesso di tutelare le nostre opere d’arte, in particolare quelle del Novecento, e di non svenderle all’estero. Ecco la loro idea di tutela del nostro patrimonio storico artistico!
Oggi le opere che sono oggetto di specifiche disposizioni di tutela dei nostri beni culturali, possono uscire dal nostro Paese senza l’attestato di libera circolazione rilasciato dall’ufficio di esportazione delle Soprintendenze competenti solo entro i 50 anni dalla loro realizzazione.
Con l’articolo 68 del DDL Concorrenza, inserito con un emendamento a prima firma del renziano Andrea Marcucci, il PD porta questa soglia a 70 anni.
Questo significa che viene aumentato il periodo in cui basterà l’autocertificazione del proprietario dell’opera per passare i confini e per le Soprintendenze, sempre più a corto di dipendenti, diventerà impossibile controllare. In sostanza si escludono dalla tutela la gran parte delle opere dal 1947 ad oggi.
E’ una mossa che avevamo denunciato già in passato e che avevamo provato a bloccare con un nostro emendamento, a prima firma Michela Montevecchi, che abrogava l’articolo in questione. Ma l’ennesimo voto di fiducia che il governo intende chiedere blinda il provvedimento e la dà vinta a chi oggi vuole vedere i nostri tesori culturali svenduti all’estero.
La regolamentazione nell’esportazione delle opere d’arte fu ritenuta importante nel Trattato di Roma, dal quale nacque l’Unione Europea e di cui abbiamo da poco festeggiato il 60esimo anniversario, all’interno del quale i beni culturali non furono classificati ‘merci’ e quindi non vennero ricompresi nella disciplina della libera circolazione di queste.
Con questa norma, invece, si tradisce il Codice dei Beni Culturali laddove stabilisce che ‘il controllo sulla circolazione internazionale delle opere d’arte è finalizzato a preservare l’integrità del patrimonio culturale in tutte le sue componenti’. La tutela delle nostre opere d’arte è persino inserita nella nostra Costituzione, all’art.9.
Con un’interrogazione, a prima firma Mattia Fantinati, continuiamo a fare pressioni sul governo, chiedendo di tutelare le norme relative alla circolazione internazionale delle opere per evitare la perdita definitiva dei nostri beni culturali.