Contraffazione, diventi reato penale contro fede pubblica

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Roma, 13 aprile – “A prescindere dal prezioso contributo della tecnologia nel potenziare la tracciabilità dei prodotti, la contraffazione va combattuta, osì come previsto nelle due proposte di legge 5stelle a prima firma Mattia Fantinati, facendo diventare la cosiddetta ‘fallace indicazione’ di nuovo un reato penale e inquadrandola come un reato contro la fede pubblica, punibile cioè in quanto tale, e non contro l’economia pubblica, per il quale bisogna provare il danno ricevuto a posteriori”. Così in una nota congiunta i deputati del M5S in Commissione Anti Contraffazione Filippo Gallinella, Mattia Fantinati e Francesco Cariello a margine del convegno ‘La tecnologia della tracciabilità nella lotta alla contraffazione’ che si è svolto oggi alla Camera. “Per la lotta alla contraffazione dei prodotti è poi necessario rafforzare gli strumenti che, oltre ad indicare l’originalità, informino chiaramente su tutta la filiera, dal produttore al consumatore. In questo caso la tecnologia offre nuove opportunità ma va diversificata in base ai prodotti e integrata con l’azione politica e di tutte le Autorità competenti – dichiara Filippo Gallinella, deputato 5stelle in Commissione Anti Contraffazione, durante il sui intervento – Ci troviamo davanti a un fenomeno sempre più pervasivo e radicato nella società a causa dello stretto legame con la criminalità organizzata, nel quale a volte sono coinvolte le stesse aziende. Molto interessante a questo proposito la testimonianza che ha descritto il cosiddetto ‘falso della quantità’ ovvero quando un’azienda richiede molte più ‘etichette’ rispetto alla quantità di prodotti realmente realizzati”.