Consip: indagine sabotata e Renzi fa retorica

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Renzi la smetta di fare retorica sull’inchiesta per corruzione negli appalti miliardari Consip. Il fatto che vada in giro a dire di volere a tutti i costi la verità, quando ormai tutti sanno che l’indagine è stata pesantemente sabotata e danneggiata quasi sul nascere, dimostra che ormai è un uomo scollegato dalla realtà.
L’indagine, infatti, è stata intenzionalmente interrotta attraverso la rivelazione del segreto investigativo, reato contestato proprio al suo braccio destro il Ministro Lotti. La soffiata, dunque, è stata tempestiva. Le cimici rinvenute e rimosse. E l’inchiesta definitivamente compromessa.
Come mai, invece, Renzi non commenta le parole del babbo, che a quanto pare avrebbe affermato di essere stato messo al corrente dell’inchiesta, addirittura, dal giornalista Marco Lillo, quando, invece, dagli atti processuali, dalle testimonianze del sindaco di Rignano Daniele Lorenzini, e dalle intercettazioni degli inquirenti, risulterebbe che Tiziano Renzi avrebbe appreso dell’indagine durante una cena organizzata proprio a casa sua, dal comandante Saltalamacchia, anch’esso indagato?
Oppure come mai Renzi non commenta il fatto processuale secondo il quale, sempre suo padre, avrebbe mandato il suo autista, Billi Bargilli, dall’altro indagato e amico di famiglia, Carlo Russo, affinchè dicesse a quest’ultimo di non chiamarlo e contattarlo più? Per quale motivo, l’ha fatto? Temeva di essere intercettato?

E come mai l’ad di Consip, Luigi Marroni, è ancora saldamente al suo posto nonostante abbia detto agli inquirenti che fu proprio Tiziano Renzi a chiedergli di ricevere e dare una mano all’imprenditore e amico dei Renzi, Carlo Russo, il quale poi avrebbe anche intimidito ed esercitato pressioni proprio su Marroni?
Renzi non sia ridicolo e, piuttosto, ci faccia sapere anche come sia possibile che ad oggi non ha ancora denunciato per calunnia Filippo Vannoni che davanti agli inquirenti ha detto di essere stato messo al corrente dell’inchiesta con l’avvertimento di stare attento a Consip proprio da Matteo Renzi.
E’ strano, infatti, come davanti ad una accusa di questa gravità, Renzi resti totalmente inerte, mentre poi va minacciando querele, processi e ingenti richieste di risarcimento danni a tutti coloro che su Consip chiedono semplicemente verità e giustizia.