Agenzie ambientali, i nodi sono venuti al pettine

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Roma, 14 giugno 2017 – «Quando abbiamo approvato la legge sul sistema nazionale di protezione dell’ambiente sapevamo che i problemi sarebbero stati due: i troppi decreti attuativi contenuti nella legge e la mancanza di fondi assegnati. Ora i nodi stanno venendo al pettine e abbiamo due ordini di problemi: prima di tutto dobbiamo sanare una carenza nel bilancio di oltre 6 milioni di euro e dotarci di personale adeguato alle funzioni del sistema nazionale di protezione dell’ambiente. Secondo, dobbiamo interloquire con i vari enti che tardano nell’emanazione dei decreti. Intanto la maggioranza al governo ci dica se c’è qualcuno davvero interessato a rendere efficace questa legge. Perché bisogna mettere in pratica qualunque atto possa essere efficace per risolvere questo pericoloso stallo»: è la denuncia del deputato del MoVimento 5 Stelle in Commissione Ambiente Massimo De Rosa.
«A nome del MoVimento propongo una risoluzione congiunta tra tutte le forze politiche per ottenere dal governo una accelerazione sui decreti attuativi mancanti e lo stanziamento delle risorse necessarie per assicurare il servizio che il sistema nazionale deve ai cittadini italiani in base alla legge 132».
«Per quanto riguarda invece la questione del personale da stabilizzare e la carenza di personale ispettivo, soprattutto per quanto riguarda Ispra, ritengo che un adeguato stanziamento possa consentire di risolvere la mancanza di personale ispettivo, elemento fondamentale per l’attuazione della legge 132, ma anche stabilizzare chi da anni fa ricerca in Ispra – propone De Rosa – Essendo comunque fondamentale la flessibilità nel campo della ricerca per un ente come Ispra e per il sistema intero, andranno in futuro ben definiti responsabilità e ruoli del personale dipendente e di chi di volta in volta sarà necessario utilizzare per progetti di ricerca finalizzata. Serve responsabilità da parte di tutti perché il sistema nazionale di protezione dell’ambiente svolge le sue funzioni di tutela della qualità della vita dell’ambiente e della salute dei cittadini italiani», conclude De Rosa.