Aeroporti, valutazione rischio farlocca. Governo la aggiorni

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Roma, 21 giugno – “Il modello elaborato dall’Università di Roma, La Sapienza, e utilizzato attualmente da Enac per valutare la riduzione del rischio delle attività aeronautiche, il cosiddetto Risk Assessment, sarebbe obsoleto oltre che carente. A dirlo è uno studio comparato pubblicato dall’Università inglese di Loughborough che critica fortemente il modello italiano per aver escluso dall’analisi di valutazione alcuni parametri ritenuti fondamentali, come non aver incluso nel Risk Assessment alcune tipologie di costruttori di aerei”. Lo denunciano i deputati del MoVimento 5stelle Arianna Spessotto e Diego De Lorenzis che sul tema hanno presentato un’interrogazione al Ministero dei Trasporti. “Se confermate, le preoccupazioni dell’Università inglese metterebbero in discussione lo schema utilizzato da Enac e la stessa normativa di riferimento in materia di elaborazione dei Piani di rischio. Cosa aspetta il ministro Delrio ad aggiornare un modello superato?”, incalza Arianna Spessotto, capogruppo M5S in Commissione Trasporti e prima firmataria dell’interrogazione. “Chiediamo inoltre che sia garantita la piena trasparenza sui Piani di Rischio contro terzi che il più delle volte Enac trasmette in forma parziale ai Comuni coinvolti, comunicando solo le mappe di isorischio, come successo di recente con l’aeroporto di Venezia. Ricordiamo che questo tipo di valutazione rappresenta uno strumento fondamentale per prevenire il rischio legato alle attività aeronautiche e i Comuni di sedime aeroportuale sono tenuti per legge a recepire i risultati del Risk Assessment sulla base delle planimetrie redatte da Enac”.