Da Renzi e Pd lotta alla corruzione fallimentare. Lo dice la Corte dei Conti

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Oggi la Corte dei Conti, nella sua relazione sul rendiconto generale dello Stato 2016, parla di corruzione “devastante” e di riforme pasticciate da parte del Governo. Critiche che arrivano a distanza di pochi giorni da quando la DDA nella sua relazione annuale aveva raccontato di un controllo delle istituzioni a tutti i livelli e degli appalti pubblici dalle organizzazioni criminali.
Questo Governo, così come il Governo Renzi, hanno, dunque, fallito la battaglia contro la corruzione e il malaffare. Questa classe politica non ha alcun interesse ad adottare misure efficienti e rivoluzionarie come l’introduzione dell’agente provocatore, il wistleblowing, l’interdizione perpetua per tutti coloro, imprenditori, politici e funzionari pubblici, condannati per reati contro la PA, la confisca ed il sequestro preventivo del patrimonio e dei beni dei corrotti, l’incremento dei mezzi investigativi per gli inquirenti.
Anzi hanno sempre bocciato queste proposte quando sono state presentate in Parlamento dal MoVimento 5 Stelle.
Hanno limitato le intercettazioni riducendone anche le risorse ad esse destinate, hanno aggravato la posizione dei magistrati ed agevolato quella dei delinquenti, hanno fatto finti aumenti di pena ma poi hanno legittimato condotte prima ritenute illecite.
In questo modo stiamo consegnando il futuro del nostro Paese ed il destino dei nostri giovani nelle mani delle organizzazioni criminali che hanno occupato ormai interi settori dello Stato.
Questa classe politica si sta rendendo corresponsabile della diffusione del malaffare e della continua sottrazione di risorse pubbliche ad opera dei criminali che poi li finanziano.
O il cambiamento passa attraverso un Governo del MoVimento 5 Stelle che sia libero, rigido e autorevole nel contrasto alla corruzione o il nostro Paese sarà sempre più preda del sistema politico – mafioso che imperversa nelle istituzioni.