Obsolescenza programmata: è ora di dire basta, anche in Italia, a questa frode consumistica

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Il tema dell’obsolescenza programmata dei beni non può più aspettare. Serve una strategia per garantire una durata più ampia dei prodotti e per evitare gli sprechi enormi generati dalla costruzione apposita di oggetti difettosi che, quindi, entro un certo periodo di tempo inevitabilmente si rompono. Fece scalpore, tanto per dire, la vicenda dell’i-pad Apple, sotto accusa in Brasile per una batteria programmata per cessare di funzionare dopo appena un anno e mezzo.
Pochi giorni fa l’Europarlamento ha approvato a larghissima maggioranza un testo che chiede il rispetto di standard prefissati. In Francia, invece, dal 2015 l’obsolescenza programmata è diventata un reato grave e Parigi è il terzo membro Ue, dopo Finlandia e Paesi Bassi, ad aver regolato normativamente l’argomento.
In Italia, il MoVimento 5 Stelle è ovviamente all’avanguardia sulla questione, e ha depositato già nel gennaio 2015 una proposta di legge che tra l’altro prevede alcune cose molto precise: innanzitutto il consumatore deve poter conoscere la durata dei prodotti e dei servizi, durata che va segnalata in modo ben visibile sulle confezioni o comunque sul packaging; la norma poi estende la validità della garanzia legale di alcune tipologie di beni in modo da obbligare i produttori ad aumentarne l’affidabilità minima; quindi sono previste sanzioni che servono da deterrente per chi non rispetta la legge; infine, il produttore (o l’importatore) deve garantire un adeguato servizio tecnico e pezzi di ricambio per un periodo minimo di cinque anni a decorrere dalla data di cessazione della produzione del bene.
Insomma, una proposta di buonsenso per il benessere dei cittadini e del pianeta. Una proposta cui il MoVimento darà seguito quando sarà al governo.
Ivan Della Valle, M5S Camera