Azzardopoli, il Governo come i topi d’appartamento tenta il blitz d’agosto

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Azzardo, il governo come i topi d’appartamento estivi, tenta il blitz d’agosto per sottrarre risorse ai cittadini , limitare il potere di Regioni e Comuni e favorire le solite lobby. Oggi 3 agosto al secondo punto della Conferenza Unificata Stato-Regioni convocata per le ore 14 ha inserito il tema del riordino del settore del gioco d’azzardo. La denuncia arriva dai parlamentari del MoVimento 5 Stelle Giovanni Endrizzi, Matteo Mantero. Un blitz d’agosto che confidiamo troverà il muro di diverse Regioni e raccoglierà nuovamente le proteste dei Comuni che hanno varato ottimi regolamenti per tutelare la salute dei cittadini” continuano gli esponenti del MoVimento 5 Stelle. Invece di favorire un dibattito aperto e alla luce del sole come Regioni, Comuni e associazioni no-slot chiedono da mesi il governo continua a tentare i blitz. E’ una vergogna.
LA BOZZA – Il blitz d’agosto del Governo questa volta utilizza un linguaggio giuridico-politichese per tentare di distruggere regolamenti comunali e regionali no-slot che hanno inserito distanze, orari e vogliono limitare e diminuire fortemente la diffusione di ‘azzardopoli’ .
Con un linguaggio giuridico subdolo nascondono i trucchetti di chi vuole tutelare le solite lobby dell’azzardo.
Così nella bozza di riordino del settore presentata alle Regioni il 31 luglio, vogliono una “offerta uniforme sul territorio” per “garantire la effettiva attività commerciale dei punti vendita del gioco pubblico previsti a regime (18.000 sale e punti Gioco e 30/35.000 esercizi)”.
In pratica se un futuro governo o enti locali volessero combattere ancora di più l’azzardopatia non potrebbero più diminuire l’offerta!
Nella bozza presentata il 31 luglio si legge poi : “i punti di vendita di gioco previsti a regime sono distribuiti d’intesa tra le Regioni, proporzionalmente, sulla base della attuale distribuzione numerica, ma tenendo conto della diversa collocazione urbanistica e sociale” e attenzione potranno adottare regolamenti urbanistici ma che tenendo anche conto della ubicazione degli investimenti esistenti, consentano una equilibrata distribuzione nel territorio allo scopo di evitare il formarsi di ampie aree nelle quali l’offerta di gioco pubblico sia o totalmente assente o eccessivamente concentrata”.
Tradotto dal linguaggio burocratese in questo modo si fanno decadere tutti i regolamenti comunali e leggi regionali che tramite distanziometri da 300-500 metri e luoghi sensibili e altre forme stanno tutelando la salute dei cittadini.
Stesso trucco anche con la limitazione orari di 6 ore perchè come vorrebbe il Governo ” La distribuzione oraria delle fasce di interruzione del gioco nell’arco della giornata va definita in una prospettiva il più omogenea possibile nel territorio nazionale”.
Oggi Comuni e Regioni stanno vincendo ricorsi su ricorsi avanzati dalle società dell’azzardo. Se questa bozza fosse adottata a vincere sarebbero invece le lobby d’azzardopoli. Non lo permetteremo.